Fotografare le statue o fotografare le sculture è una delle pratiche più comuni, sopratutto nel nostro paese dove la quantità di sculture, o più genericamente di opere d’arte, è immensa. Quando ci si appresta a fotografare le sculture e le statue non si scatta banalmente una fotografia, ma si mira trasformare un’opera d’arte di un artista in una nuova opera d’arte (o almeno questo è l’obiettivo).
Quindi, quando si fotografa una scultura, si può scattare banalmente una foto oppure raccontare una storia: tutto sta a come voi fotografi vi apprestate a fotografare le sculture, il punto di vista, l’inquadratura, le luci e via discorrendo. Nel prosieguo di questo articolo cercheremo di fare il punto sul modo migliore di fotografare le statue, esplorando le tecniche e le differenti possibilità al fine di ispirare il vostro punto di vista creativo. Ricordate che quando si fotografa l’arte, anche una semplice ombra può fare la differenza in bene o in male.
Quattro sono i punti di considerare quando si fotografa una scultura, ovvero:
- L’illuminazione
- La Prospettiva
- L’attenzione ai dettagli
- La storia dell’opera d’arte
Fotografare le statue: l’illuminazione
L’illuminazione può o non può giocare a nostro favore. Le giornate nuvolose riducono al minimo le ombre dure e permettono un’illuminazione più uniformemente distribuita. Al contrario, giornate soleggiate permettono ombre più dure ma anche una maggiore enfasi sui dettagli, le curve, le fessure e gli angoli delle statue. Se gestite male, però, piuttosto che enfasi la luce forte può mascherare questi particolari, appiattendo e di molto la fotografia realizzata.
Se siete in vacanza e avere solo un paio d’ore a disposizione, dovete lavorare con ciò che la natura vi offre in quel momento: l’ideale sarebbe avere un cielo leggermente coperto, in modo da ottenere la massima flessibilità nel fotografare le statue (dal punto di vista della luce, con ombre morbide). Se al contrario vi ritrovate con un sacco di ombre a causa di un’illuminazione sfavorevole, cercate di usare le stesse ombre (dure) a vostro vantaggio:spostatevi intorno alla statua finché non riuscirete a trovare un punto in cui le ombre non “peggiorano” la statua stessa, come per esempio cancellando le venature o le imperfezioni del materiale di cui è fatta la scultura stessa (le imperfezioni raccontano la storia della scultura).
La prospettiva
Se avete da poco cominciato a fotografare le statue, dovete ricordarvi che una statua va trattata come se si trattasse di una “persona”. Detto in parole povere, cominciate con l’applicare le regole classiche del ritratto.
Se siete molto vicini alla statua, fate qualche passo indietro in modo da avere una visuale più ampia della scena stessa (quindi vedere oltre la sola statua). Al contrario, se siete lontani dalla statua, avvicinatevi ad essa in modo da rendere la stessa un soggetto più “importante” all’interno della scena. In entrambi i casi, cercate di evitare lo zoom ma muovetevi voi stessi (in questo modo non avrete problemi di modifica della profondità di campo), alzatevi o abbassatevi al fine di cambiare anche la prospettiva della foto finale.
Lavorate con la profondità di campo al fine di evidenziare una particolare caratteristica della statua che ha attirato la vostra attenzione e cercate di riempire la scena proprio con quel dettaglio. Al contrario, se volete fotografare la statua nella sua interezza, fate attenzione a ciò che circonda l’opera d’arte stessa come la gente, edifici impersonali, cestini della spazzatura: cercate di evitarli o almeno di mitigarli, come per esempio applicando un effetto sfocato su ciò che è sullo sfondo.
Un altro trucco per cancellare ciò che è intorno alla statua è quello di utilizzare un treppiede e filtro a densità neutra, abbinato ad un tempo di scatto lungo. In questo modo catturerete il movimento intorno alla statua. Movimento che sarà tanto più accentuato quanto più lungo sarà il tempo di scatto: con questo trucchetto potete rendere ciò che è intorno alla statua una macchia indistinguibile di colori, annullando quindi la presenza di troppe persone.
Attenzione al dettagli
Come già accennato in precedenza, i dettagli sono fondamentali quando ci si appresta a fotografare le statue o a fotografare le sculture. E non mi riferisco solo ai dettagli delle opere d’arte ma anche ai dettagli intorno ad esse: cartelli stradali, luci, altri oggetti che poco o nulla hanno a che fare con ciò che volete fotografare. Per quanto alcuni dettagli possono essere corretti in fase di post processing, bisogna sempre fare il massimo, in fase di scatto, per evitare tutte le possibili distrazioni.
Alberi e rami possono fornire un elemento piacevole nella definizione della scena e dell’inquadratura. Ma alberi e rami potrebbero anche apparire come una distrazione, se compaiono proprio dietro la testa della statua: fate quindi molta attenzione in fase di composizione e nel caso spostatevi per evitarli.
Le statue realizzate con materiali che riflettono la luce potrebbero creare problemi con alcuni tipi di illuminazione. Controllate quindi sempre l’istogramma per cercare aree sovraesposte e regolate l’esposizione di conseguenza. Se lavorate durante un periodo della giornata molto soleggiato, montate un polarizzatore circolare per proteggere e migliorare la saturazione del colore e ridurre al minimo il fenomeno dell’abbagliamento.
La storia dell’opera d’arte
Cosa pensate dell’opera che state fotografando? Perché l’artista ha realizzato quell’opera? A chi si è ispirato? Fatevi queste domande e cercare di dare una risposta tramite la vostra fotografia. La maggior parte delle opere d’arte, per quanto realizzate su commissione, contengono “l’impronta” dell’artista, dello stato d’animo dello stesso quando ha realizzato la scultura stessa. Ovviamente non sarete in grado di sapere cosa l’artista provava o realmente voleva rappresentare, ma potete immaginarlo. E di conseguenza potete prendervi delle libertà creative, come saturare o desaturare i colori, aumentare o diminuire il contrasto e giocare con luci, ombre o contrasto. Potete anche scegliere di fotografare in bianco e nero al fine di aumentare la drammaticità della statua e per evitare qualsiasi tipo di interferenza con ciò che circonda la statua stessa.