Fotografare le comete, le meteore o anche realizzare fotografie delle costellazioni è una delle più semplici foto astronomiche che un dilettante può provare a fare: non è necessario molto più di un treppiede ed macchina fotografica il cui otturatore può essere tenuto aperto almeno fino a 30 secondi.
Se siete dotati si scatto remoto, utilizzate quello per cominciare l’esposizione altrimenti impiegate l’autoscatto a 2 o 10 secondi, al fine di far estinguere le vibrazioni dovute alla pressione del pulsante di scatto.
Impostate l’apertura del’obiettivo quanto più ampia possibile (anche se per motivi di nitidezza sarebbe il caso di fermarsi almeno due stop prima) e impostate il tempo di esposizione tra i 5 ed i 30 secondi, in funzione della luminosità della notte, della lunghezza focale in uso e ovviamente dell’otturatore. Ricordate che minore è il tempo di scatto minore sarà il rischio di catturare il movimento degli astri, cosa che renderebbe mossa la fotografia.
Per quanto riguarda l’obiettivo da impiegare, vi suggerisco un modello a focale fissa, possibilmente un 50mm. Questi ha due vantaggi: una buona apertura (le focali fisse sono normalmente più luminosi degli obiettivi a focale variabile – gli zoom) ed un peso limitato (il che non è male, dovendo il cavalletto sopportare un certo peso per un bel po’ di tempo senza muoversi di un millimetro).
Se la vostra fotografia è troppo scura e non riuscite a catturare tutti i dettagli che volete, invece di incrementare il tempo di scatto lavorate sugli ISO: portatevi a 800, 1600 o 3200 al fine di ottenere una migliore luminosità. Non esagerate con gli ISO: essendo fotografie notturne, la quantità di rumore visibile nella foto è molto più alta di una foto diurna, ed incrementare ISO significa incrementare il rumore.
Fotografare le comete
Le comete non sono fenomeni frequenti ed hanno una durata “visibile” limitata, il che significa avere pochissimo margine di errore: non sono un soggetto per fotografi alle prime armi, soprattutto se le vostre aspettative sono alte.
Fondamentalmente non vi sono differenze nei settaggi della fotocamera rispetto a quanto detto per le costellazioni, se non per quanto riguarda il tempo di scatto: volendo fotografare anche la coda della cometa stessa, un tempo di 30 secondi è preferibile. Occhio alla luminosità del cielo: le comete non passano solo di notte, ma potrebbe capitarvi di fotografarne una anche durante il crepuscolo. In questi casi riducete l’apertura o dotatevi di un filtro ND per ridurre ulteriormente la quantità di luce che colpisce il sensore.
La vera differenza, comunque, tra fotografare corpi celesti fermi nel cielo e corpi in movimento come le comete è l’informazione: ciò che dovete evitare è arrivare troppo tardi, troppo presto e non sapere dove guardare. Insomma, informatevi in quale quadrante del cielo la cometa farà la sua comparsa e dove tramonterà, a che ora è prevista l’entrata nella vostra visuale e quanto tempo vi rimarrà: tutte informazioni facilmente reperibili su form di astronomia.
Fotografare i meteoriti
I meteoriti, alla stregua delle comete, sono oggetti in movimento, molto rapidi e molto fugaci (pochi secondi). Inoltre, a differenza delle comete, è molto più facile sapere dove e quando alzare la testa al cielo per osservarle (ci sono dei periodi dell’anno specifici in cui il fenomeno tende ad essere molto frequente).
Il momento migliore per fotografare questi elementi è tra mezzanotte e l’inizio dell’alba, con le prime ore del mattino preferibili. Ancora una volta è fondamentale sapere qual è il radiante delle meteore, ovvero il punto di origine. Una volta individuato il radiante, puntate la vostra fotocamera tra circa 45 gradi e 90 gradi di distanza dal radiante (perché al radiante non si vede alcuna cometa). Se possibile, cercate di puntare la vostra fotocamera quanto più in alto possibile, al fine di evitare l’inquinamento luminoso: se il radiante è all’orizzonte allora vi potete porre a circa 90 gradi da esso, ma se il radiante è allo zenit allora 45 gradi sono la distanza da prendere in considerazione.
Nel caso dei meteoriti non si usano esposizioni lunghe bensì corte: è infatti meglio avere tante brevi esposizioni che una molto lunga al fine di catturare più immagini, sperando che siano rimaste impresse le scie delle meteoriti. Nel caso di una esposizione molto lunga avrete si la possibilità (o speranza) di catturare più scie di meteore, ma la loro intensità sarà leggermente inferiore, mentre quella delle stelle fisse sarà maggiore.
Per quanto riguarda ISO ed apertura, dovete tentare di essere quanto più bassi possibili: ISO a 800, massimo 3200 e apertura quanto più larga possibile (del tempo di scatto abbiamo già detto poc’anzi, comunque non andate oltre i 15 secondi). La lunghezza focale preferibile è di nuovo il 50mm. Evitate di usare i grandangolari: questi catturano si più cielo aumentando quindi la possibilità di catturare la scia di una meteora, ma permetteranno di catturare delle scie molto più piccole di una lunghezza focale maggiore, in quanto la scala dell’immagine è più piccola.