Il moltiplicatore di focale è un sistema ottico (con qualità costruttiva paragonabile a quella degli obiettivi) in grado di ingrandire l’immagine proveniente dall’obiettivo. Questa operazione viene effettuata facendo divergere i raggi luminosi in arrivo dall’obiettivo al fine di andare a colpire un’area maggiore del sensore, o meglio, effettuando un vero e proprio “crop” ottico dell’immagine rispetto a quanto vedremmo direttamente con l’obiettivo . Ovviamente, essendo l’immagine “ingrandita” e quindi i raggi più dispersi sul sensore (e alcuni fuori dal sensore), la luminosità ne risente in maniera drastica con una perdita di 1 stop nel caso di un moltiplicatore 1.4X e di due stop nel caso di un moltiplicatore 2X.
Giusto per dare un esempio, se usassimo un obiettivo con lunghezza focale pari a 135mm e luminosità f/2.8, applicando un moltiplicatore 2X avremmo una lunghezza focale equivalente di 270mm (e conseguente angolo di visuale, o meglio crop equivalente) e luminosità di f/5.6. Se addirittura applicassimo un moltiplicatore 3X, ci troveremmo ad avere l’equivalente di un 405mm con f/8. Un po’ troppo buio per il prezzo finale dello strumento: i moltiplicatori di focale possono essere parecchio costosi, basti pensare che i due Canon delle fotografie variano tra i 400 ed in 600€. Ovviamente esisto marche di primo livello ma differenti dai due “super brand” che vendono questi oggetti a prezzi che arrivano intorno ai 200€, più che accettabile
Il moltiplicatore di focale ha quindi il pregio di aumentare la lunghezza focale ma di mantenere invariata la distanza minima di messa a fuoco. Anche la loro compattezza e leggerezza sono assolutamente interessanti in quanto permettono di “creare” dei tele economici in termini di peso ed ingombro. I moltiplicatori di focali sono anche dotati di elettronica: normalmente tutti i comandi elettronici sono riportati al corpo macchina, per cui non si perdono gli automatismi.
Di contro, oltre alla luminosità, ci sono da annoverare anche una riduzione della nitidezza (sempre dovuto al fattore di ingrandimento). Come per tutti gli ingranditori (i tubi o le lenti), anche in questo caso c’è il problema dell’incremento della sensibilità al mosso, tanto da necessitare quasi sempre dell’uso del treppiedi.
Normalmente buona parte dei fotografi non si spinge oltre il moltiplicatore di focale 1.4X: prezzo contenuto, perdita di luminosità tutto sommato accettabile e un fattore di moltiplicazione in grado di trasformare, per esempio, un 105mm in un 147mm. Preferibile ovviamente montare un moltiplicatore di focale su di un’ottica fissa: la luminosità dell’ottica originale sarà infatti maggiore di un obiettivo zoom, a tutto vantaggio dello scatto finale.
Ultima nota: occhio all’autofocus. Con f/8 potrebbe cominciare ad andare in crisi a causa della già bassa luminosità introdotta dal moltiplicatore. Questi oggetti, spesso, costringono ad usare il diaframma totalmente aperto.