I tubi di prolunga sono un altro oggetto molto amato da chi pratica la fotografia macro e non vuole spendere per acquistare degli obiettivi ad hoc. Come nel caso delle lenti close up, i tubi di prolunga sono infatti in grado di trasformare una lente tadizionale in una lente “simil macro”, ovvero sono in grado di avvicinare il punto di minima messa a fuoco. Inoltre, applicato ad un obiettivo macro, è in grado di spingere lo stesso ben oltre il rapporto 1:1, permettendoci di allontanarci dal soggetto (per non farlo scappare).
Il tubo di prolunga è in fin dei conti un tubo. Vuoto. Privo di lenti. Normalmente viene venduto i set di tre pezzi ad un prezzo che si aggira sui 70-100€ ma è possibile trovare soluzioni anche più economiche o in versione “single”. Le lunghezze classiche di questi tubi sono di 12, 24 e 36mm e si differenziano in due categorie: i tubi di prolunga passivi e i tubi di prolunga attivi. I primi sono dei meri pezzi di plasica (costano pochissimo) ma trasformano l’obiettivo in “full manual”. I secondi invece trasferiscono i collegamenti elettrici permettendo all’obiettivo di funzionare in automatico (esposizione e messa a fuoco per esempio) come se fosse collegato direttamente alla macchina.
Come detto prima, i tubi di prolunga, inseriti tra il corpo macchina e l’obiettivo vero e proprio, permettono di aumentare il rapporto di ingrandimento nonché di diminuire la minima distanza di messa a fuoco. Il tutto è dovuto ad un banalissimo principio fisico: allontanano la lente dal sensore. Occhio al mosso: aumentare lo zoom significa rendere l’obiettivo molto sensibile al micromosso, per cui un cavalletto diventa un compagno inseparabile.
Per quanto riguarda gli svantaggi, dobbiamo ricordare che un tubo fa perdere tra 1 e 2 stop di luminosità ed espone il sensore alla polvere, almeno rispetto alla lente close up).
Impatti sulla qualità della fotografia non ve ne sono se non per la maggior percorrenza della luce (quindi eventuali aberrazioni/distorsioni della lente possono essere amplificate).
Molti fotografi sconsigliano, quando si usano questi tubi, di usare la messa a fuoco automatica o manuale e consigliano, al contrario, di spostare indietro/avanti l’intero sistema macchina-tubo-obiettivo.
Per quanto riguarda un paragone, nella macrofotografia, tra l’uso di un tubo prolunga ed una lente close up, vi rimando al post su Photorevolt dove un utente ha effettuato una comparazione tra le due soluzioni. Il risultato è qui sotto riportato: a sinistra lente, a destra tubo. Come si vede, la soluzione con tubo (non introducendo vetri aggiuntivi) sembra essere, almeno in questo caso, la vincente.
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