Acquistare un obiettivo usato non è semplice: nella maggior parte dei casi infatti ci ritroviamo dinanzi a degli oggetti con una lunga storia alle spalle, tantissimi scatti ma soprattutto un’usura tale da farne decadere le prestazioni. Rimane poi sempre il problema del perché qualcuno si libera di un obiettivo: se vi sono casi di upgrade di sistemi da half frame a full frame in cui è necessario rifarsi il corredo o di passaggio da obiettivi non stabilizzati ad ottiche stabilizzate (costano anche 10 volte di più!), esistono tantissimi casi in cui il venditore si vuole liberare del proprio obiettivo in quanto non ne è più contento. E questo può essere dovuto a mille fattori come una ghiera che oppone resistenza, graffi, polvere, disallineamento e via discorrendo.
E’ buona cosa, quando si compra un usato, fare una serie di prove dinanzi al venditore prima di concludere l’affare. Almeno se si vuol tentare di non far fare l’affare a chi l’ottica l’ha venduta!
Il primo controllo è quello più semplice : l’aspetto estetico. Sicuramente un obiettivo vissuto avrà delle microabrasioni ma queste poco importanto in quanto non inficiano le funzioni dell’ottica. Ovvio che se oltre alle microabrasioni trovate rotture, pezzi mancanti o ammaccature è il caso di lasciar stare.
Le lenti esterne devono essere del tutto prive di graffi e segni e, se guardate in controluce, devono mostrare una patina violacea cangiante (il coating – trattamento antiriflesso) omogenea. Se vi sono zone “bianche” c’è un problema.
Aprite e chiudete più volte il diaframma ed osservate l’obiettivo. A diaframma chiuso il “buco” dovrebbe essere il più rotondo possibile, senza lamelle che non riescono a stringere come tutte le altre. A diaframma totalmente aperto, non dovete vedere muffe, zone opache o acqua/appannamenti all’interno della lente. La polvere è invece normale, anche nei nuovi si può osservare.
Sempre sul diaframma, controllate che lo scorrimento delle lamelle sia fluido e non si inceppi: se fa resistenza lasciate perdere. A proposito, per modificare il diaframma non serve un corpo macchina, basta usare quella levetta che trovate sulla parte interna dell’obiettivo, come mostrato in figura.
Non devono essere presenti ossidazioni sulle viti e sui contatti elettrici, non deve essere presente grasso o olio vicino agli ingranaggi, comprese le due ghiere di messa a fuoco e di zoom o le lamelle del diaframma. Le viti devono essere “nuove”, o meglio mai aperta: se anche solo una vite riporta segni di apertura, significa che l’obiettivo è stato riparato, il suo valore cala drasticamente. Oltre ovviamente ad avere possibili problemi come la formazione di condensa.
Anche l’attacco andrebbe verificato, soprattutto per i nuovi obiettivi che cominciano ad averlo in plastica. Segni di abrasione su un attacco in acciaio sono ininfluenti ma sulla plastica potrebbero essere un grosso problema.
Se avete con voi il corpo macchina, potreste fare un’altra serie di test per valutare la qualità dell’ottica che state acquistando: autofocus e stabilizzatore possono infatti essere testati solo alimentando l’obiettivo. Occhio sia alle levette che al rumore che la macchina fa quando li attiva. L’autofocus in particolare deve essere silenzioso e rapido.
Anche il fuoco potrebbe essere influenzato da cattivo uso dell’obiettivo e la sua valutazione è possibile con una semplice pagina di un libro. Posizionando il foglio a 45 gradi rispetto alla macchina fotografica (la linea che attraversa l’obiettivo), scattiamo una foto mettendo a fuoco una riga in particolare (diaframma tutto aperto). Osservando la fotografia, la linea messa a fuoco deve risultare effettivamente a fuoco (le altre andranno via via peggiorando la messa a fuoco). Se ciò non avviene ed ad essere a fuoco sono la linea prima o la linea successiva, è sintomo di un problema di backfocus o frontfocus. Lasciate in tal caso perdere l’obiettivo.
Un obiettivo può essere venduto revisionato o meno. Considerate che una revisione si aggira intorno ai 200€, per cui verrà effettuata solo su obiettivi costosi. Diffidate da chi vi parla di revisione per obiettivi di medio prezzo.
Conviene Ebay? Amazon? I mercatini? La risposta è NI. Conviene nel caso si è amatori e da amatori si compra. E’ rischioso se si è un professionista. Gli amatori di solito hanno molta più cura dell’attrezzatura (un professionista la USA, in tutte le condizioni e spessissimo). Un amatore, per esempio, difficilmente uscirà a far foto sotto la pioggia a differenza di un professionista. Un amatore vende perché vuole evolvere o perché si è stancato di quel dato obiettivo, un professionista vende perché, probabilmente, non è più soddisfatto dei risultati ottenuti da quell’obiettivo.
E se devo pagare in anticipo? Fermo restando che sarebbe meglio pagare al momento della ricezione dell’obiettivo, la soluzione più semplice è affidarsi a sistemi di pagamento quali Paypal: nel caso il prodotto non fosse come descritto potete esigere il rimborso senza troppe difficoltà.
Quanto costa un obiettivo usato? L’obiettivo non è un’automobile e non deprezza rapidamente. Un buon obiettivo mantiene il proprio valore anche dopo dieci anni. L’usura, l’uso, la garanzia scaduta ovviamente incidono, ma mai oltre il 30% del valore del nuovo. Quindi occhio agli “affari”.