Gli Obiettivi Fisheye, some già anticipato nell’articolo sugli obiettivi grandangolari, sono una estremizzazione degli obiettivi grandangolari stessi. La loro lunghezza focale è in assoluto la più corta e varia tra i 6 ed i 16mm. Di conseguenza l’angolo di visuale “parte” dai 180° per arrivare a coprire angolature addirittura maggiori quando ci usano gli obiettivi a focale cortissima (i 6°). In questi casi però l’obiettivo tende ad essere particolarmente ingombrante (vedi la seconda foto) sia per quanto riguarda la dimensione globale che la protuberanza anteriore della lente (necessarie entrambe per superare il limite del 180°).
Il fisheye ovviamente estremizza quelli che sono i difetti dei grandangolari in particolare la distorsione a barilotto: questa non è solo accennata ma è la ragione di vita degli obiettivi fisheye. In tutte le foto fatte con questi obiettivi non troverete infatti mai una riga diritta ameno che questa non passi esattamente per il centro. Oltre che le linee interne alla foto, ad essere fortemente curvate sono anche i contorni della fotografia: ecco perché molte foto fisheye sono tonde invece che rettangolari.
Di obiettivi fisheye ne esistono di due modelli:circolari e full-frame. I fisheye circolari producono un’immagine rotonda, catturando tutto ciò che è nel raggio visivo. I fisheye full-frame invece effettuano un crop (ritaglio) dell’immagine circolare restituendo una fotografia in formato tradizionale (rettangolare).
I l termine fisheye (tradotto semplicemente in occhio di pesce) è dovuto al fatto che un pesce sott’acqua è in grado di visualizzare una semisfera. Il termine fu coniato da Robert W. Wood nel suo libro Physical Optics.
Il primo obiettivo fisheye è firmato Robin Hill e si chiamava Robin Hill Sky. Fu costruito per visualizzare su carta le formazioni di nubi e produceva su una lastra un’immagine di tutto il cielo.