Scegliere un obiettivo non è cosa facile, ovviamente: ci sono un’enorme quantità di caratteristiche da considerare oltre al fuoco, alle aberrazioni, alla profondità di campo e all’angolo di campo. Se infatti i parametri elencati prima sono fondamentali per la qualità finale dell’immagine, vi sono alcune caratteristiche che devono essere tenute in conto per migliorare il nostro rapporto con l’obiettivo e semplificarci la vita: sto parlando della stabilizzazione, la distanza di messa a fuoco, la silenziosità del motore di messa a fuoco, l’estensibilità o meno dello zoom, la qualità del movimento dello zoom, la qualità delle lenti, la ghiera di messa a fuoco e l’autofocus.
Sulla qualità delle lenti poco si può dire: una lente di qualità significa riduzione delle aberrazioni e generale miglioramento della qualità finale della fotografia. Qualità però significa costo: sia per la specifica forma (vedi le lenti asferiche) sia per i trattamenti che vengono applicati alle lenti. La cosa migliore da fare, prima di acquistare un obiettivo, è informarsi sia presso il sito del produttore che presso forum specializzati quali siano le caratteristiche dei “vetri” che componenti l’obiettivo in modo da poter fare una valutazione dell’oggetto.
Poche parole anche sulla minima distanza di messa a fuoco: dipende dal tipo di foto che vogliamo fare. Un teleobiettivo ha una minima distanza di messa a fuoco molto lunga (superiore al metro) mentre un 50mm fisso può arrivare a 17cm. Un obiettivo standard 18-55mm mette a fuoco a partire da 30cm così via. Cosa vogliamo fare? Ovviamente se il nostro intento è fotografare in ambienti domestici, dimentichiamoci un tele a meno di avere un appartamento molto, molto ampio.
Lo zoom estensibile è una caratteristica della maggior parte degli zoom che vediamo in giro: ruotando la ghiera il corpo dell’obiettivo si estenderà fino a raggiungere dimensioni anche doppie rispetto allo zoom posizionato alla minima lunghezza. Esistono alcuni obiettivi zoom che però non hanno parti estensibili: il corpo dell’obiettivo è infatti realizzato per coprire la massima lunghezza ed il movimento delle lenti è totalmente interno al corpo obiettivo. I vantaggi sono indubbi: l’obiettivo ha sempre lo stesso bilanciamento in termini di peso, non ha parti mobili esposte (quindi meno polvere all’interno) e soprattutto è più resistente in quanto la carcassa esterna è decisamente più rinforzata del tubo estensibile. Di contro uno zoom del genere ha ovviamente la dimensione: è lungo.
Sempre sullo zoom, bisogna dare molta importanza alla velocità nonché alla fluidità del movimento: uno zoom che non ha una grande resistenza ci permette di fare meno fatica e di essere più precisi nell’operazione di zoom. Inoltre uno zoom che non oppone resistenza è decisamente più silenzioso, cosa da non sottovalutare quando si usa la macchina fotografica per fare riprese.
In tema di rumore, occhio ai motori dello stabilizzatore e della messa a fuoco: normalmente questi motori di rumore ne emette tanto ed è particolarmente udibile dall’esterno. Non il massimo se siamo in ambienti dove il silenzio è d’obbligo quali una chiesa o la foto di elementi “sensibili” quali gli insetti nella macrofotografia. Controllate che il vostro obiettivo sia dotato di un motore ultrasonico: non costa tantissimo più di un motore tradizionale ma vi risolve parecchi problemi. Personalmente, per esempio, ho un Tamron 70-300mm dove il motore della messa a fuoco è forse uno dei più rumorosi in assoluto. Dopo una quarantina di foto da fastidio anche a me, figuriamoci a chi mi sta intorno.
Per la messa a fuoco, un altro importante parametro da considerare è il movimento della ghiera o comunque, nel caso di messa a fuoco manuale, del movimento della parte anteriore dell’obiettivo: deve essere fissa. In alcuni obiettivi la messa a fuoco si effettua “muovendo” la parte frontale dell’obiettivo: un grande problema se si usa un filtro polarizzato. Meglio acquistare un obiettivo che presenti il vetro di messa a fuoco interno al corpo obiettivo. Sempre sulla ghiera, ponete attenzione alla fluidità: come nel caso dello zoom è necessario scegliere un obiettivo che presenti una fluidità molto elevata. In questo modo la precisione aumenta e non poco. Ultima “chicca” che può essere utile considerare, è la possibilità di acquistare un obiettivo che abbia l’ovverride manuale della messa a fuoco automatica: ovvero quando interveniamo manualmente sulla ghiera, l’obiettivo disattiva automaticamente l’AutoFocus senza la necessità del nostro intervento sul selettore che di solito equipaggia gli obiettivi standard.
Ultima ma non ultima la stabilizzazione: fondamentale per ridurre le vibrazioni, permette di guadagnare fino a 2 o 3 stop (di più è solo leggenda). Con l’uso della stabilizzazione si riesce a fotografare senza vibrazioni e a mano libera fino a 1/30s, un tempo decisamente interessante. Ovviamente lo stabilizzatore ha un prezzo notevole ed è meno efficace su obiettivi zoom (a causa della maggiore sensibilità alle vibrazioni) rispetto ai grandangolari. Anche se, nei grandangolari, spesso la stabilizzazione è inutile proprio “a causa” della scarsa sensibilità alle vibrazioni.