Quando si approccia la fotografia, in particolare con una Reflex, una delle cose più ostiche da gestire è l’esposizione. Molti principianti (e non solo) scattano una prima foto, la osservano, quindi giocano con le impostazioni, scattano una seconda foto, valutano il risultato e così via. Un metodo a tentativi reso possibile dall’avvento del digitale, ma sicuramente non elegante, non preciso e per nulla veloce. Conoscere l’esposizione, come abbiamo visto in un precedente articolo, è fondamentale per ottenere delle belle foto, ma ancora più importante è capire come funziona la misurazione dell’esposizione nel mirino ottico.
Esposizione: Le basi
Come già spiegato in precedenza nell’articolo relativo all’esposizione (anche qui), questa si riferisce genericamente alla quantità di luce che raggiunge il sensore della fotocamera. Più luce arriva, più luminosa è l’immagine risultante. Al contrario, meno luce giunge al sensore, minore sarà la luminosità dell’immagine.
La quantità di luce che colpisce il sensore è funzione della velocità dell’otturatore e dell’apertura. La velocità dell’otturatore viene espressa in frazioni di secondo (1/125, 1/50, ecc) ed è il tempo che l’otturatore rimane aperto per far passare la luce.
Poiché il numero è una frazione, minore è il denominatore, più lungo è il tempo di esposizione. Ad esempio, 1/200 di un secondo è una quantità molto più breve di 1/10 di un secondo. Di conseguenza, una velocità di scatto di 1/200 di secondo lascerà entrare molta meno luce e produrrà immagini molto più scure rispetto ad una velocità di scatto di 1/10 di secondo. Si noti inoltre che più lunga è l’esposizione, più sfocati diventeranno gli oggetti in movimento.
L’impostazione dell’apertura controlla la quantità di luce che arriva al sensore variando la dimensione dell’apertura attraverso la quale la luce passa. Questa è espressa in termini di lunghezza focale (f / x). Minore è il numero associato al denominatore della lunghezza focale, maggiore è la dimensione del foro, il che significa più luce che entra nella macchina fotografica e di conseguenza un’immagine luminosa.
Ricordo inoltre che il un piccolo denominatore indica anche una piccola lunghezza focale ed una ridotta profondità di campo. Ciò significa che l’area dell’immagine che è a fuoco è abbastanza grande con f/11 ma piccola con f/3 o inferiore.
Esposizione nel mirino ottico: ISO
L’impostazione ISO influisce anche sulla luminosità dell’immagine in combinazione con la qualità. Senza entrare nella complessità del sensore elettronico della fotocamera (vi rimando all’articolo relativo), basti dire che maggiore è il valore di ISO, più luminosa è l’immagine risultante. Purtroppo, con l’aumentare ISO si incrementa anche il rumore cromatico, che riduce drasticamente la qualità della foto.
In pratica, quindi, se avete bisogno che la vostra immagine sia più luminosa, diminuite il denominatore sia del diaframma che della velocità dell’otturatore e aumentate l’ISO. Se avete bisogno che la vostra immagine sia più scura, aumentate il denominatore sia del diaframma che la velocità dell’otturatore e diminuite l’ISO.
Quando si è in modalità di scatto automatico, la fotocamera tenta di fare tutto questo in automatico, senza chiedervi nulla.
In ogni caso, anche in modalità manuale la fotocamera effettua i suoi calcoli, fornendoci suggerimenti. Basta premere a metà il pulsante di scatto per ricevere, sul display o nel mirino ottico, i valori “ideali” per la nostra macchina fotografica. In particolare, nel mirino ottico, dovremmo vedere un sacco di numeri (questi variano da una fotocamera all’altra), più o meno schematizzati nel grafico seguente.
Come si può vedere, tutte le impostazioni nominate prima sono rappresentate nel mirino. Quando si preme a metà il pulsante di scatto, questi indicatori si illuminano e mostreranno le impostazioni selezionate e come la fotocamera interpreta la luce disponibile.
Da questa immagine possiamo vedere che la fotocamera ci sta dicendo che abbiamo impostato la nostra velocità dell’otturatore a 1/125, la nostro lunghezza focale a 4.0 e la nostra ISO a 200. Occhio al livello di esposizione (ELI): questo indicatore ci dice che non stiamo lasciando passare abbastanza luce nella fotocamera (tacca illuminata a sinistra del centro). Se fosse illuminato a destra del centro, sapremmo che stiamo facendo passare troppa luce.
Teoricamente, questo dovrebbe aiutarci ad ottenere una foto che non si né troppo chiara né troppo scura. Ovviamente, alcune “forzature” saranno a volte necessaria necessario (nel senso di ignorare l’indicazione), ma questo metodo dovrebbe funzionare in una grande quantità di casi. Come esempio, proviamo ad immaginare una scena da fotografare.
Come ottenere la foto perfetta
Supponiamo di essere a in casa a fotografare una festa di compleanno durante il giorno. Come spesso accade, la luce è discreta, ma non eccezionale. Utilizzando le informazioni di cui sopra, sappiamo che quando non c’è molta luce a disposizione, dobbiamo lavorare all’ISO (non spingetevi mai oltre 800). Sappiamo anche che per recuperare luce bisogna spalancare il diaframma, usando il massimo a disposizione dell’obiettivo (supponiamo f/4). Un diaframma si aperto genererà anche uno sfondo sfocato, incrementando l’attenzione sul soggetto principale della fotografia. Stiamo fotografando gente che si muove, ciò significa che il tempo di posa non potrà essere troppo lento, non cioè inferiore a 1/200 (per evitare lo sfocato).
Sistemando questi parametri, si guarda nel mirino ottico, si mette a fuoco il soggetto e si legge:
Ovvero l’immagine sarà troppo scura. Il diaframma è aperto al massimo e non vogliamo sacrificare la qualità della fotografia, per cui l’unica soluzione possibile è diminuire la velocità del dell’otturatore per consentire a più luce di giungere al sensore.
Girando la manopola del tempo di scatto, in tempo reale nel nostro mirino dovremmo vedere modificarsi i vari parametri avvicinandosi o allontanandosi a quelli “ideali” per una fotografia correttamente esposta. Con le macchine Canon (per Nikon è il contrario), è necessario girare la rotella verso sinistra per muove il valore di ELI verso destra e viceversa. Effettuate gli aggiustamenti fin quando il valore di ELI non compare esattamente al centro della scala graduata.
Un tempo di posa di 1/100 dovrebbe essere abbastanza veloce per scattare a mano libera senza troppe sfocature. Tenete a mente che se si usa un tempo più a lungo, dovrete chiedere ai vostri soggetti di restare immobili e dovreste anche usare un cavalletto.
Se scattate a mano libera e far cadere il valore dell’ELI al centro significa usare una velocità dell’otturatore troppo bassa (diciamo 1/50), provate aumentando l’ISO o abbassate la lunghezza focale (se il vostro obiettivo ve lo consente, riducendo lo zoom). Ovviamente se usate un flash, sia remoto che sulla macchina, ricordatevi che potete usare tempi di scatto più lunghi in quanto sarà la durata del lampo del flash a determinare la cattura dell’immagine.