Harold Eugene Edgerton nasce a Fremont, in Nebraska, il 6 aprile 1903.
Passa la sua gioventù sempre nel Nebraska, diviso tra le città di Aurora e Lincoln. Quest’ultima è la città dove Edgerton si laurea in ingegneria elettrotecnica alla University of Nebraska.
Appena conseguita la laurea si sposa con Esther May Garrett, nel 1928, da cui avrà tre figli: Mary Louise (1931), William Eugene (1933), Robert Frank (1935).
Le sue sperimentazioni fotografiche cominciano nel 1932, ma è a partire dal 1937, quando inizia un rapporto di lunga durata con il fotografo statunitense di origine albanese Gjon Mili, che le sue opere assumono un carattere unico. I due si servono di apparecchiature stroboscopiche e di particolari tipi di flash elettronici che danno loro modo di produrre fotografie incredibili, sinora mai viste.
Grazie ai loro multiflash a volte la luce arrivava a lampeggiare fino a 120 volte al secondo, producendo così fotografie di grande impatto, che ritraevano momenti impercettibili all’occhio umano. Vengono registrati su pellicola una serie di movimenti ravvicinati, tradotti in immagini multiple grazie ai lampeggiatori elettronici che scattano più volte al secondo in un ambiente completamente buio.
Grazie alle tecniche elaborate nel corso degli anni Edgerton riesce a catturare immagini di palloncini in diverse fasi della loro esplosione o di un proiettile mentre impatta con una mela.
Considerato un pioniere viene insignito con diversi premi. Nel 1934 è premiato dalla Royal Photographic Society, mentre nel 1941 e nel 1969 è premiato dal Franklin Institute.
Edgerton collabora con Kenneth J. Germeshausen, già suo compagno di corso all’università, ed Herbert Grier, fondando la “Edgerton, Germeshausen, e Grier”, che nel 1947 cambia nome e diventa EG&G.
Tra gli anni ’50 e ’60 la società si evolve, interessandosi all’energia atomica e collaborando assiduamente con il governo americano.
Proprio a questo proposito Edgerton, aiutato da Charles Wykoff, sviluppa una nuova fotocamera che prende il nome di Rapatronin (RAPid Action elecTRONIC).
Questo apparecchio fotografico è capace di esporre le immagini in un tempo di soli 10 nanosecondi, motivo per cui venne utilizzato principalmente per immortalare le reazioni dei primi millisecondi durante le esplosioni dei primi test nucleari.
La peculiarità della Rapatronic è quella di avere un otturatore composto da due filtri montati a 90° uno rispetto all’altro in modo da poter bloccare tutta la luce.
Nel corso dell’esposizione vengono fatti ruotare al fine di permettere il passaggio della luce stessa.
Fondamentale anche il suo lavoro per sviluppare la tecnologia sonar a scansione laterale, utilizzata per eseguire la scansione dei fondali marini alla ricerca di relitti.
Edgerton collabora anche con il grande Jacques Cousteau, fornendogli l’attrezzatura adeguata per poter eseguire dei scatti subacquei munito di flash elettronico.
Proprio mentre lavora assieme all’esploratore francese è ribattezzato “Papa Flash”, soprannome che mantiene per il resto della sua vita.
Nel 1941 Quicker’n a Wink, il documentario sulla fotografia stroboscopica a lui ispirato e diretto da George Sidney, vince il premio oscar come miglior cortometraggio.
Qualche anno più tardi, nel 1948 diventa professore di ingegneria elettrotecnica al Massachusetts Institute of Technology (MIT). E’ amatissimo dai suoi studenti per gentilezza e disponibilità ad insegnare. E’ una professione che svolge con il massimo della passione fino al 1977, anno in cui va in pensione.
Nonostante ciò rimane molto attivo. Più volte è stato visto nel Campus del MIT anche dopo il suo ritiro.
Edgerton si spegne il 4 gennaio 1990, all’età di 86 anni.
Le sue fotografie, che gli sono valse anche l’appellativo di “uomo che sapeva fermare il tempo”, sono inconfondibili. Nei suoi scatti rivela l’emozione di immobilizzare il movimento, andando a coglierne l’attimo sfuggente ed invisibile all’occhio umano.
Fantastiche le immagini dove ritrae gesti sportivi che durano una frazione di secondo, come un tuffo, un colpo dato con la racchetta da tennis o il lancio della palla da parte di un giocatore di baseball.