Nuovo capitolo nella luga e tormentata storia di Kodak: è stato da poco ufficializzata la vendita dei business della “Carta, prodotti chimici, display e software” di Kodak alla società cinese Sino Promise Holdings. In particolare, l’accordo sembra essere stato firmato il 7 luglio scorso dalla Kodak Alaris, la società britannica che condivide la proprietà del marchio Kodak con la statunitense Eastman Kodak Company.
Dopo il fallimento di Kodak nel 2012, il credito di 2,8 miliardi di dollari da parte del piano pensionistico britannico Kodak Pension Plan (KPP) è stato risolto con la formazione di Kodak Alaris, che ha acquisito le attività di imaging e documentaristica di Kodak.
Secondo quanto riferito (qui la fonte), Kodak Alaris è stata alla ricerca di un acquirente almeno dall’inizio del 2019, e il valore della sua attività nel settore della chimica della carta e della pellicola è pari a 34 milioni di dollari: in particolare il business della carta e della chimica rappresenta circa il 56% del business di Kodak Alaris , mentre la pellicola contribuisce per il 36%.
L’attività legata alle pellicole, in ogni caso non è stata oggetto della vendita, ma a sua volta viene trasferita all’unità aziendale Kodak Moments (questa unità si si occupa di servizi fotografici online, chioschi e altro ancora). Da notare che inizialmente la Sino Promise avrebbe dovuto rilevare quasi in toto le attività di Kodak (12 mesi di trattative), accordo fallito all’ultimo in quanto la stessa Sino Promise ha deciso di non impegnarsi con la parte delle pellicole.
Da notare infine che c’è stato un tentativo della Kodak originale, la Eastman Kodak americana, di evitare che la società cinese acquistasse questi asset: purtroppo la posizione economica della Eastman Kodak non è tale da permettere un investimento di tal portata, cosa che de-facto ha escluso gli americani dalla possibile controproposta.
Il futuro di Kodak
Il futuro di Kodak è sempre più fosco. Con la vendita attuale, la Kodak Alaris diventa sempre più un veicolo di marketing, rimanendogli in mano veramente poco (e ricordo che la parte delle pellicole, ovvero Kodak Moments, è ancora sul mercato alla ricerca di potenziali acquirenti). La stessa Kodak Alaris ha comunicato che cominicerà a ritirarsi da alcuni mercati dove sta operando, mentre la forza lavoro attualmente impegnata nel settore della carta e della chimica (circa 140 persone) passeranno alla Sino Promise.
Cosa ne sarà di Kodak è difficile da dire: non vengono immessi prodotti sul mercato da tanto tempo e comunque il business delle pellicole è un business di nicchia. Difficile che il marchio possa sopravvivere ancora a lungo, a meno che non arrivi in soccorso un’altra società cinese in grado di rilevarlo.
Chi è la Sino Promise
Sino Promise, fondata ad Hong Kong nel 1993, si descrive come “il più grande distributore di Kodak Alaris nel mondo“. Essa fornisce 8000 rivenditori Kodak in Asia Pacifico e Russia. Dal 2015, produce anche componenti chimici per la fotografia e realizza la carta fotografica Kodak all’alogenuro d’argento e la carta colorata Kodak nella sua fabbrica di Xiamen, per l’esportazione nella regione dell’Asia Pacifico, comprese l’Australia e la Nuova Zelanda.
La sua fabbrica di Wuxi – che secondo il sito della Sino Promise è stata rilevata da Kodak Alaris nel 2016 – produce pellicole per radiografie mediche Kodak, pellicole industriali, pellicole in bianco e nero e a colori, carta fotografica a colori e in bianco e nero e prodotti fotochimici. Inoltre, produce anche, con il proprio marchio “Sino”, carta all’alogenuro d’argento e prodotti chimici a Wuxi.
Sino Promise è anche distributore di stampanti fotografiche Canon, Epson e Noritsu.
che ipocriti gli USa e UK. Da una parte fanno la guerra per escludere i cinesi, dall’altra quando questi portano soldi, gli spalancano le porte.