Il copyright e tutto ciò che ruota intorno ad esso è un argomento particolarmente spinoso, soprattutto in Italia. Spinoso per due motivi: il primo è che moltissimi articoli o post sono copiati in parte o interamente da qualcuno (alcune statistiche citano che l’80% degli articoli presenti in rete sono in parte copiati), la seconda è che è particolarmente complicato far valere le proprie ragioni ed i propri diritti soprattutto se si è un privato cittadino o un blogger (nonostante esista una legge a tal proposito, la 248/2000) .
La prima reazione alla scoperta di un plagio/copia è quella di rivolgersi alle autorità…niente di più sbagliato. Per più motivi: il primo è che andreste ad intasare una giustizia già al collasso in Italia. Il secondo è che probabilmente la stessa Polizia Postale sarà restia ad accogliere la vostra richiesta. Il terzo e più importante è che dovete essere in grado, in caso di giudizio, di dimostrare inconfutabilmente che il vostro articolo è stato copiato (cioè che l’avete scritto di vostro pugno), pena danni ancora maggiori.
Ma allora, come comportarsi in caso di plagio o copia di un vostro articolo? La prima cosa da fare è non cedere all’ira e seguire alcuni passi molto semplici.
Contatta il webmaster
Normalmente sul sito copione dovrebbe essere possibile reperire una email di contatto. Se poi il dominio è personale, effettuare un bel “whois” (da qui, per esempio: Whois) al fine di individuare i dati del copione, ivi compreso un indirizzo email. Se il dominio è invece legato a qualche piattaforma di blogging (altervista, blogger di Google, Wordpress , non vi rimane altro che chiedere informazioni al proprietario della piattaforma, spesso con scarsissimi risultati (in questo caso, passate al punto successivo).
Individuato l’indirizzo email, con calma e in modo gentile scrivete una mail in cui segnalate il contenuto duplicato richiedendone la rimozione o la riduzione con citazione della fonte. Il mio consiglio è quello di non essere troppo drastici: chiedete al copione di ridurre il testo copiato ad una parte dell’articolo originale e di citarne la fonte sotto forma di link. In questo modo eviterete il “muso contro muso” e ne guadagnerete un link di ritorno che male non fa.
Ricordatevi anche di aspettare come minimo un paio di giorni lavorativi prima di procedere al passo successivo: non tutti i blog e tutte le caselle di posta vengono lette con la vostra maniacale dedizione!
Segnala a Google il problema
Se non siete in grado di rintracciare un indirizzo email valido o il copione non ha risposto alla vostra email, allora è il caso di scalare il problema. E a chi se non a Google? Esiste un modulo (Google webmaster tools) che permette di denunciare il problema: seguendo la guida passo passo linkata qualche rigo più sopra, immettete le indicazioni richieste (l’articolo originale e quello copiato, tra le altre) e aspettate che BigG faccia le sue valutazioni. Occhio a non barare. Google indicizza regolarmente i siti web ed è in grado di risalire alla data di comparsa di un determinato articolo sul web. Se il vostro lavoro è antecedente alla copia denunciata, nessun problema: Google eliminerà dai risultati di ricerca l’articolo copia preservando il vostro (se l’articolo è ripubblicato su una piattaforma riconducibile a Google stessa, il copione rischia anche la chiusura dell’account). Ma se avete modificato la data di pubblicazione solo per tentare di guadagnare posizioni a discapito della concorrenza (se siete quindi voi i copioni), allora sarà il vostro articolo (e voi) ad essere penalizzato.
Danneggia i guadagni del copiatore
Se il violatore del copyright utilizza Adsense per monetizzare il proprio traffico, potete chiedere a Google di bannare quel determinato sito dal circuito AdSense. Tra le norme del servizio offerto da BigG è espressamente riportato che i contenuti del sito ospitante il codice AdSense devono essere originali, oltre che conformi al DMCA: basta segnalare il problema alla pagina delle Violazioni Adsense ed attendere la valutazione di Google.
Pace fatta?
Tecnicamente, a questo punto, la questione dovrebbe essere risolta e il vostro contenuto, almeno agli occhi di Google, dovrebbe essere tornato ad essere unico. Nel caso il problema dovesse persistere, il consiglio è quello di rivolgervi ad un avvocato e farvi scrivere una semplice lettera da inviare via raccomandata al copione (sempre che i dati siano reperibili in rete). Ovviamente dovrete valutare se la spesa valga la pena: una lettera firmata da un avvocato può costare anche parecchio e non è detto che abbia realmente effetto anche se, probabilmente, sarà un ottimo deterrente. Se anche in questo modo non si è risolto il problema, probabilmente sarà necessario mettersi l’animo in pace.
Sempre che, ovviamente, non si voglia percorrere la via legale denunciando il problema alla Polizia Postale in virtù della legge 248/2000. Ma questo significherebbe tempo e soldi.
I “poco furbi” e le immagini
Spesso e volentieri sono le immagini,nel caso di siti di fotografia, ad essere prese di mira e copiate. Esistono i copioni che semplicemente salvano la fotografia e la ripubblicano ed esistono i copioni “poco furbi” che, per risparmiare banda e tempo, usano il link diretto della vostra fotografia per pubblicarla sulla loro pagina. Nel primo caso, valgono le regole scritte in precedenza. Nel secondo caso, esiste un trucchetto semplicissimo per risolvere la questione: cambiate l’indirizzo originale della foto linkata nei vostri articoli e sostituite quella rubata con un’immagine differente, magari richiamando il fatto che si tratta di una violazione di copyright (occhio agli insulti, restate nella legalità). Ovviamente la soluzione più semplice è quella di inserire un watermark sulla foto (una vera e propria firma). Un esempio di sito che può aiutarvi in tal senso è questo: picmarkr.com. Ancora più efficace è il plugin WordPress (se usate Wordpress per il vostro sito/blog) di dmca.com: questi aggiunge automaticamente un watermark alle fotografie. Vi sconsiglio vivamente di usare questo plugin se, nei vostri articoli, usate immagini non vostre (ma autorizzate, ovviamente). Sareste voi a infrangere il copyright.
Occhio alla diffamazione ed agli insulti
Mai, ripeto mai, diffamare o insultare qualcuno che vi ha copiato un qualche contenuto. Passereste automaticamente dalla parte del torto e soprattutto di macchiereste di un reato ben più grave, con conseguenze ben più gravi. Mantenete sempre la calma.
Come individuare le violazioni di Copyright
Individuare i copioni è un vero e proprio lavoro, soprattutto se non volete pagare qualcuno per farlo. Per le immagini, nulla di meglio che usare Google Images: inserite l’indirizzo della vostra foto e fate una ricerca. Il motore di ricerca di BigG vi restituirà l’elenco di tutte le immagini uguali o simili alla vostra.
Per i testi è decisamente più semplice: esistono parecchi siti che offrono un servizio di ricerca di contenuti duplicati, il più famoso dei quali è copyscape.com. Non dovete far altro che inserire nella barra l’indirizzo del vostro sito e osservare i risultati. Copyscape offre anche un servizio a pagamento che permette in automatico di controllare tutto ciò che è presente sul vostro sito senza che vi preoccupiate di nulla.
Come prevenire le violazioni di Copyright
Non esiste un metodo veramente efficace. Potreste inibire il funzionamento del tasto destro del mouse eliminando il menu contestuale, la qual cosa però potrebbe essere controproducente: dovreste al contrario invogliare coloro che prendono pezzi di articolo citando la fonte.
Un altro sistema è quello di rivolgersi a sistema di protezione dei contenuti a pagamento come il già citato copyscape.com o myfreecopyright.com o ancora dmca.com. Inserire una dicitura del tipo “tutti i diritti riservati” non aiuterà a proteggervi ovviamente, chi copia lo fa perché vuole copiare e se ne infischierà di quattro parole scritte alla fine del vostro articolo.
Molti siti, come deterrente, introducono il badge del DMCA (il link di prima) o della Creative Commons. Ma, come detto, hanno un effetto quasi nullo sul potenziale copione.
Gli aggregatori di notizie: evitiamoli
Gli aggregatori di notizie sono, Google News a parte, da evitare. Prima di tutto perché tendono a pubblicare per intero il vostro articolo e non sempre sono così gentili da restituirvi un link back. In secondo luogo non generano link back preziosi per la “considerazione” che Google ha di questi servizi. Se i vostri articoli vengono riproposti da qualcuno di questi siti, cominciate con il contattarli chiedendo di cancellare il vostro feed e magari anche gli articoli passati. Nel caso vi siate a suo tempo registrati su uno di questi servizi, loggatevi e cancellatevi. E se non è possibile, provate almeno a sostituire l’indirizzo del vostro feed con qualcos’altro in modo da inibire la pubblicazione futura. Se nulla di ciò è possibile, non rimane che andare ad agire sul vostro feed, specie se potete modificarlo. Riducetelo a qualche riga appena ed inserite un link back al vostro articolo: in questo modo andrete a risolvere il problema alla fonte (almeno per i nuovi articoli).
Sono un copione?
La risposta è si. Almeno in parte, almeno in buona fede. Capita spesso di riutilizzare qualche riga (per esempio da Wikipedia) per arricchire i propri articoli, magari anche come spunto. E capita ancora più spesso di recuperare dalla rete delle fotografie non scattate direttamente da voi.
La buona regola è quella di essere sempre onesti. Se citate o usate pezzi di articoli di altri (controllate sempre che il proprietario originale non abbia espressamente vietato la riproduzione anche parziale del testo), ricordatevi di citare la fonte (con un link back, nofollow) in calce all’articolo stesso. Se usate fotografie di altri, ricordatevi sempre di effettuare la vostra ricerca tra i contenuti liberi o protetti da una licenza che vi permetta la ripubblicazione (Flickr, per esempio, permette di fare questo tipo di ricerca). E ricordatevi sempre di specificare il copyright per ogni immagine.
Ovviamente può capitare, sia nel caso di testi o di foto, di non essere in grado di risalire alla fonte ma di vole usare comunque quel trafiletto o quella immagine: ricordatevi di specificare sempre un indirizzo email a cui potete essere contattati in caso di richieste di rimozione o modifica. E ricordatevi anche che, in caso non siate in grado di leggere la mail in tempi consoni (due/tre giorni) di attivare un risponditore automatico che avvisi lo scrivente circa la vostra “lentezza” (come nel caso siate in vacanza).