Le fotocamere digitali, il pad, gli smartphone, i computer portatili e molti altri dispositivi moderni portatili multimediali fanno uso di un monitor LCD, OLED o TFT (LCD sta per Liquid Crystal Display, TFT significa Thin-Film Transistor mentre OLED sta per Organic Light Emitting Diode). Questi monitor sono stati adottati nell’elettronica di consumo in quanto sono poco esosi in termini di consumi, sono molto piccoli in termini di ingombri e sono facilmente realizzabili. Quando i primi schermi LCD furono immessi sul mercato, i problemi correlati erano tanti, moltissimi, se non tutti, dei quali sono stati oramai risolti. Tutti meno uno: il problema della lettura dello schermo quando la luce ambientale è molto forte. Avete mai provato a guardare il vostro smartphone durante una bella giornata di sole? O peggio ancora, usare lo schermo LCD della vostra reflex?
Come detto sopra, gli LCD e i TFT sono realizzati secondo uno schema simile: nel display a colori, l’intero schermo è retroilluminato a luce bianca per tutto il tempo di funzionamento. Per cambiare il colore di uno dei punti che compone lo schermo, un pixel si sposta attraverso vari gradi di opacità. Il pixel stesso può essere fatto per bloccare tutta la luce ma può essere realizzato in modo da bloccare solo la luce verde, o blu, o rossa (RGB). Quando un pixel “colorato” viene colpito dalla luce bianca, questo blocca una certa quantità (o tutta) la componente verde, permettendo all’osservatore di percepire, unitamente al lavoro degli altri pixel limitrofi, la giusta colorazione dell’area di osservazione. Attenzione però: questi interruttori (ovvero i pixel), devono essere velocissimi a modificarsi, nell’ordine di 1/100 di secondo. Ne deriva che la perfezione della “chiusura” non sarà mai realizzabile, con conseguente “perdita” di luce quando sono nello stato di “tutto chiuso”, ovvero quando non fanno passare la luce. La conseguenza è un alone bianco sullo schermo, che rende il nero molto meno nero di quanto dovrebbe essere, o meglio grigio.
Rispetto a ciò che il vecchio monitor o televisore CRT era in grado di fornire (o anche ciò che gli OLED forniscono), gli schermi LCD hanno un cattivo “rapporto di contrasto”. Ciò è ulteriormente aggravato quando la luce esterna (luce diretta sul display LCD), come ad esempio quella proveniente dal sole o da luci fluorescenti colpisce la superficie dello schermo. Il risultato è un rapporto di contrasto peggiore, con tutti i colori per appaiono ancora più sbiaditi, o indistinti. E’ per questo motivo che i vostri schermi LCD sono più difficili da vedere sotto le luci brillanti. La maggior parte delle persone che si trovano in questa situazione imparano rapidamente il trucco di angolare il display verso il basso, o con la loro mano fare ombra sullo schermo. Ma provate a farlo con una reflex, magari mentre avete montato un teleobiettivo pesante! Per la fotografia, fortunatamente, esiste una gamma semplice (ma preziosa) di prodotti per combattere il problema della luce esterna.
Un “ombrello” LCD è semplicemente una cappa fatta per essere adattata su un display LCD: la sua funzione è quella di bloccare tutta la luce periferica che colpisce lo schermo, o meglio tutta la luce diretta sul display LCD. Questi prodotti sono disponibili in varie forme e dimensioni e non solo per le reflex o le compatte ma anche per dispositivi come computer portatili e notebook. Alcuni modelli più costosi dispongono di una cappa telescopica pieghevole che copre completamente il display su tutti i lati, compresa la faccia anteriore: l’osservazione del LCD avviene tramite un oculare che ha anche la funzione di ingranditore delle immagini. Ovviamente questi prodotti non sono perfetti e la luce può ancora entrare sul display, tuttavia sono un valido aiuto, soprattutto quando si fotografa durante il giorno ed il sole è particolarmente intenso.
Esiste una vasta gamma di prodotti schermanti, ma due esempi che rendono l’idea (oltre ad essere validi prodotti) sono il Hoodman H200 ed il Hoodman e-clipse E2000.
Il primo prodotto, Hoodman HV5 Monitorhood, è un parasole ripiegabile adattabile per schiermi LCD fino a 5″. Si tratta di una semplice scatola di nylon, ripiegabile, assicurata alla telecamera con del di velcro. Si ripiega piatta quando non in uso e può essere facilmente alloggiata nella borsa fotografica. Il costo è inferiore ai 50 euro ed è un accessorio che dovremmo sempre avere dietro.
Il secondo prodotto, invece, è un’evoluzione del Monitorhood: si tratta del Hoodman Cinema Kit, costa molto più del precedente modello (meno di 230 euro) ma offre una copertura totale del display LCD della macchina fotografica (tramite velcro e un sistema di molle e tiranti da agganciarsi attorno all’obiettivo), con accesso al display stesso tramite un oculare che funge anche da ingranditore (circa 3 volte) del display stesso. Si tratta di un prodotto di nicchia e certamente non a buon mercato, ma molto utile in casi estremi o quando si lavora molto spesso con il display al sole.
Ovviamente, esiste una terza soluzione per evitare la luce diretta sul display: prendere un ombrello e fare ombra sulla macchina fotografica. Certo, è meno pratico e più ingombrante, ma ha indubbiamente un costo molto più ridotto!