Quando si utilizza una fotocamera digitale per scattare foto d’azione, si noterà come ci sia un ritardo tra la pressione del pulsante di scatto ed il momento in cui si scatta effettivamente la foto. Nella maggior parte dei casi questo ritardo è abbastanza piccolo e non evidente, ma quando si scattano foto di azione, quando si cerca di catturare un evento o quando si cerca di catturare un oggetto in movimento, questo ritardo può causare un grosso problema, fino a mancare del tutto la foto che si vuolre realizzare. In questo articolo capiremo che cosa causa il ritardo di scatto e come si può superare il problema.
Un ritardo allo scatto è definito come l’intervallo di tempo tra la pressione del pulsante di scatto e l’istante in cui la fotocamera realmente cattura la foto. Non vi è alcun ritardo allo scatto delle fotocamere a pellicola in quanto, in questo tipo di macchina fotografica, il pulsante di scatto è virtualmente collegato all’otturatore stesso e tenendo premuto il pulsante si agisce direttamente su di esso…scattando di fatto la foto. Nelle fotocamere digitali il pulsante di scatto è collegato a un micro computer e tenendo premuto il pulsante di scatto si avvia una serie di eventi che portano a scattare una fotografia.
Quando si preme il pulsante di scatto su di una fotocamera digitale, si attivano una serie di eventi finalizzata a preparare l’elettronica della macchina fotografica allo scatto. Solo quando questi eventi sono finiti allora la fotocamera può catturare la foto. Il tempo necessario alla fotocamera per completare questi eventi può variare da modello a modello, ma di solito è di circa un secondo in apparecchi fotografici integrati in smartphone, per scendere a decimi di secondo o centesimi di secondo nelle reflex di alto livello. Nel catturare le foto successive vi è un ulteriore ritardo causato dalla “lavorazione” della fotografia appena catturata ed al successivo salvataggio sulla memoria.
Un secondo di ritardo ovviamente può fare la differenza tra l’acquisizione di una foto d’azione e la mancata acquisizione della stessa. Aggiungete inoltre che questo ritardo può essere allungato dalla messa a fuoco, processo che parte nel momento in cui si preme il pulsante di scatto.
Anche se è impossibile rimuovere il ritardo allo scatto della fotocamera, ci sono alcune pratiche che possono aiutare a evitare risultati deludenti. Per esempio molte fotocamere includono una modalità “burst“: in modalità raffica (burst, appunto), la fotocamera scatta una serie di foto velocemente finché il pulsante di scatto viene tenuto premuto oppure fino a quando la memoria della fotocamera è piena. In questa modalità la fotocamera scrive le foto di una memoria temporanea che è molto veloce, ma piccola. Quando il pulsante dell’otturatore viene rilasciato o la memoria è piena la fotocamera inizia il lento processo di scrittura delle foto nella memoria flash.
Utilizzando la modalità burst è possibile scattare foto in rapida sequenza e poi scegliere quella che meglio ha catturato gli eventi che ci interessano. La velocità e la quantità di foto realizzabili in modalità burst variano ovviamente da macchina fotografica a macchina fotografica, ma nelle reflex possono raggiungere anche le 10 foto al secondo.
Un altro ritardo che pesa enormemente sulla foto è il ritardo iniziale. La maggior parte delle telecamere entrano in modalità standby se non utilizzate per un certo periodo di tempo. Questo tempo può variare, ma di solito è nel range di pochi minuti. Quando la fotocamera entra in modalità standby, si spegne la maggior parte delle sue elettronica, al fine di risparmiare energia. Di solito, alla pressione del pulsante di scatto, la fotocamera si riavvia ma tale processo di riavvio è lungo e può richiedere alcuni secondi. Il risultato è un ritardo maggiore quando si scatta una foto dopo che la fotocamera è stata inattiva per qualche tempo. Per evitare questo si dovrebbe fare in modo che la fotocamera sia accesa e non entri in modalità standby quando si scattano foto d’azione. Alcune fotocamere consentono di disattivare la funzione automatica di standby tramite un’opzione di menu, mentre altre, come le reflex, tendono proprio a non spegnere le funzioni principali della macchina fotografica quando in stand by. Se la fotocamera non consente la disattivazione dello standby, si può optare per la pressione del pulsante di scatto fino a metà corsa in maniera sistematica, in modo da resettare costantemente il tempo di entrata in standby. Ovviamente il rovescio della medaglia è quello di lasciare la fotocamera attiva sempre, con conseguente spreco di energia. Al fine di massimizzare la durata della batteria in casi del genere, il consiglio è quello di disattivare lo schermo LCD, uno dei divoratori di energia.
Un altro modo per ridurre al minimo il ritardo allo scatto è di evitare il processo di messa a fuoco automatica che di solito inizia quando il pulsante dell’otturatore viene premuto. Un modo per farlo è quello di tenere premuto il pulsante di scatto a metà strada verso il basso. La fotocamera rimarrà a fuoco e quando il pulsante di scatto verrà premuto completamente verrà fatta una foto immediatamente. Ovviamente cercate di mettere a fuoco la zona che vi interessa prima che il vostro soggetto ci finisca dentro. Un’altra opzione, meno pratica, è quella di mettere la fotocamera a fuoco manualmente.
Ci vuole pratica per imparare a conoscere la propria fotocamera e per capire i ritardi che introduce. Anche se non c’è modo di eliminare completamente i ritardi, si può lavorare per risolverli. Ovviamente, con lo svilupparsi della tecnologia, avremo sul mercato macchine sempre più performanti, il che ci facilita il compito!