Inserire delle cornici (framing, in inglese) è una tecnica spesso usata per enfatizzare il soggetto della nostra fotografia.
Inserire una cornice, che sia una finestra o anche un singolo ramo che occupa una delle zone laterali della fotografia ha infatti la capacità di contenere il movimento del nostro occhio che non sarà più libero di muoversi e si focalizzerà su ciò che è racchiuso all’interno della cornice. Inoltre, la stessa cornice ha una funzione di profondità non indifferente: nella maggior parte delle foto della raccolta qui riportata, le cornici sono tutte in primo piano rispetto al soggetto e spesso la stessa risulta essere fuori fuoco. Un “trucco” che permette al nostro cervello, appunto, di assegnare una certa profondità al nostro scatto. Profondità che viene ulteriormente enfatizzata nel caso dell’uso di più cornici come nella foto qui di seguito: sarebbe stato ben differente fotografare esclusivamente il soggetto posizionato al centro della scena e soprattutto sarebbe mancato il senso di distanza dal fotografo che invece viene creato dalle due cornici presenti. Nella stessa foto l’occhio è pressoché “intrappolato” sulla figura dell’uomo e quasi viene dimenticato il paesaggio che si intravede sul fondo della foto.
Usare una cornice è più facile di quanto possa sembrare: il caso di sopra è infatti un esempio che raramente riusciremo a trovare nella realtà (a meno di non girare spesso in siti di costruzione). Una cornice può essere anche una porta o una finestra come nella foto di seguito dove a la cornice di colore molto più scuro introduce anche un elemento di discontinuità, un forte contrasto con il soggetto della scena.
In mancanza di elementi architettonici si può ricorrere a delle cornici ancora più semplici: dei rami, delle foglie che circondano completamente o anche solo parzialmente il soggetto. Osserviamo le due foto di seguito: nel primo caso le piante coprono quasi interamente la scena lasciando aperta una zona centrale su cui il nostro occhio si soffermano (faccio notare anche la scelta cromatica, particolarmente interessante). Nel secondo caso la vegetazione è decisamente più rada ma l’effetto “cornice” quindi profondità e direzione per l’occhio sono comunque presenti.
Un altro elemento distintivo che rende una cornice più o meno efficace è il contrasto: più la cornice risulta essere differente (come forme e come colori) dal nostro soggetto, più sarà efficace. Nella seconda foto i rami sono particolarmente scuri, al punto di non lasciar vedere tutti i dettagli: non è un errore ma una scelta ben definita dal fotografo che in questo modo fa si che l’occhio si “disinteressi” di essi. Nella foto precedente, al contrario, il fotografo ha enfatizzato la cornice. L’occhio è si catturato da essa ma a causa della “ripetitività” del motivo e dei colori in breve tempo si sposterà al centro della scena che è decisamente diverso in termini di colori.
E se non ci sono cornici naturali? Nessun problema, si può “creare”: un foglio di carta ritagliato o le mani sono delle cornici perfette. Cosa dire per esempio della foto qui i seguito? Semplice nella sua composizione ha la capacità di attirare la curiosità del fotografo. Il soggetto ha usato esclusivamente due mani…