La fotografia outdoor (o fotografia all’aperto) comprende tutta una serie di scenari quali i paesaggi, la natura, la fotografia macro, la fauna, il che la rende perfetta per la sperimentazione di tecniche e composizioni che spesso tralasciamo in quanto non parte del nostro DNA o con le quali non ci sentiamo a nostro agio. Che si tratti di fotografare alcuni scorci affascinanti o un gruppo di funghi ai nostri piedi, la chiave per ottenere dei buoni risultati è come al solito la preparazione, perché una volta fuori si può finire in ambienti selvatici dove non è possibile reperire quell’oggetto che ci siamo dimenticati a casa. Ciò significa che, prima di avventurarci nel nostro safari fotografico all’esterno, dobbiamo premunirci di preparare tutto nei minimi dettagli senza ovviamente esagerare: anche il peso dell’attrezzatura in eccesso può essere un problema di non poco conto.
Lo zaino
Se avete intenzione di portare tutto con voi, avrete la necessità di investire in un grande, leggero ma resistente zaino, di quelli con divisori imbottiti e con aperture rapide. Ovviamente concentrate la vostra ricerca su degli zaini che siano impermeabilizzati e che siano dotati di cinghie da spalle imbottite e larghe: a lungo andare faranno la differenza. Uno zaino buono non costa pochissimo ma è pur sempre un investimento: mettetevi nell’ottica di spendere tra le 100 e le 200€ per qualcosa di buono. Non lesinate sulle dimensioni: magari grande è più scomodo in quanto ingombrante ma vi permette di alloggiare anche quell’obiettivo zoom che state pensando di acquistare…
Gli accessori
Borse (o pantaloni)con tasche chiudibili con zip sono l’ideale per non perdere le chiavi o il portafogli ma sono anche ottimi per il fissaggio piccoli accessori come schede di memoria, una penna, qualche lente e dei panni di stoffa fondamentali per la pulizia delle ottiche e delle lenti. E non dimenticate di inserire in qualche tasca delle batterie di ricambio ed una selezione di filtri (solo quelli necessari). E’ una buona idea portare qualche piccolo indumento di ricambio, specie una mantella per l’acqua o qualcosa che possa coprirvi quale una felpa. Un cambiamento climatico repentino potrebbe danneggiare la vostra gita fotografica. Sempre in ambito batterie, esistono delle batterie esterne da usarsi come punto di ricarica di emergenza: magari non vi serviranno per la macchina fotografica ma sono ottimi per i cellulari e per altri dispositivi elettronici di piccola taglia che avrete con voi. Non dimenticate inoltre una torcia, sempre utile e poco ingombrante.
Il treppiedi
Per la maggior parte dei soggetti che potrete immortalare nella fotografia all’aperto un treppiede è necessario. Selezionatene uno leggero (ad esempio di quelli realizzati in fibra di carbonio) e che abbiano la possibilità di abbassarsi fino al livello del suolo (quindi l’asta centrale deve poter essere spostabile o eliminabile). Il treppiedi deve ovviamente essere stabile (potete aumentare la stabilità introducendo una zavorra tra le sue gambe) e la testa dello stesso deve essere quanto più fluida possibile. Indipendentemente dal tipo di treppiede per il quale opterete, dotatevi di una custodia: vi permetterà di portarlo più agevolmente e di proteggere la testa dello stesso da polveri o acqua.
La fotografia all’aperto: Le lenti
Una selezione di lenti che copre una buona gamma di lunghezze focali vi garantirà la possibilità di fotografare qualunque soggetto: dal grandangolo per i paesaggi al teleobiettivo per fotografare per la fauna selvatica. Vi suggerirei anche un obiettivo specifico per la macrofotografia (non fondamentale) ed uno con una grande luminosità (tipo un 35mm) per poter fotografare in condizioni di scarsa luce, per esempio in un bosco molto fitto.
I sacchetti di plastica
Il sacchetto di plastica è fondamentale, sistematene almeno cinque o sei nella valigia. Se venite sorpresi da un diluvio mentre siete fuori, mettetene uno sopra la fotocamera, fate un buco nel fondo e fate uscire da questo la parte finale della lente. Quindi sigillatelo alla lente usando il paraluce (un antipioggia è sempre una manna per i fotografi). Un sacchetto è utile anche se dovete sdraiarvi per terra e volete evitare il contatto diretto con il suolo (magari fangoso): stendeteli a terra a mo di tappeto e stendetevi sopra. Un sacchetto è anche utile per realizzare, con delle rocce raccolte in giro, una zavorra per ancorare il vostro treppiede.
Il telefono
Assicuratevi che la batteria del telefono sia completamente carica e sistematelo (specie se siete in un ambiente freddo) in una tasca quanto più vicina al vostro corpo: questo ne preserverà la durata della batteria. E’ buona idea installare un paio di applicazioni utili sullo smartphone come mappe, una bussola, numeri rapidi del pronto soccorso. Senza dimenticare delle applicazioni specifiche per la fotografia come una app che ci dice la posizione/orari di alba e tramonti, un esposimetro o il calcolatore della distanza iperfocale.
Dillo ad un amico
Dite almeno ad una persona dove state andando, il percorso che prenderete e quando pensate di rientrare. Magari di volta in volta fare un “ping” a quella persona, con un SMS, un Whatsapp o una telefonata.
Auto in Ordine
Controllate che il vostro veicolo è in buone condizioni: benzina, livelli dei liquidi, pneumatici. Date un occhio anche alle luci di posizione e controllate anche la ruota di scorta.
Previsioni meteo
Controllate le previsioni del tempo prima di partire e cercate di evitare le condizioni avverse (a meno che non le stiate cercando. A seconda del tipo di clima in cui si andrà a lavorare, si può prendere in considerazione di portare con se degli indumenti più o meno pesanti, delle scarpe di ricambio, del caffè o della crema solare. Della torcia ho già parlato prima e non dimenticate anche un piccolo kit di pronto soccorso.
Cosa indossare
Il Comfort e la sicurezza sono due must nel caso di fotografia all’aperto. Ricordate che potrebbero passare parecchie ore prima di poter rientrare, quindi non lasciate nulla al caso. Un paio di scarpe da trekking resistenti o con un supporto per la caviglia sono per esempio un buon punto di inizio. Maglie termiche e cerate antipioggia sono altre due cose da non dimenticare mai, così come dovete ricordare di vestirvi di chiaro se il sole batte forte. Degli indumenti dotati di catarifrangenti sono fondamentali se vi avventurate di notte, così come un berretto.
Le modalità di scatto
La fotografia all’aperto, come accennato comprende una vasta selezione di generi e troverete sicuramente la modalità manuale quella più flessibile e rapida. Ma la modalità manuale non è per tutti quindi se non vi sentite abbastanza sicuri potete provare ad usare la priorità di apertura (se per voi è fondamentale la profondità di campo) o la priorità di tempo (se per voi è fondamentale congelare il movimento). Nel primo caso, se si desidera che la maggior parte della scena sia a fuoco (come nel caso di una foto di un paesaggio), è sufficiente usare un diaframma più piccolo come f/11. Al contrario, se si vuole ammorbidire l’area intorno al soggetto, allora è meglio usare un diaframma più aperto ad esempio f/5.6.
La priorità di tempo è l’ideale per immagini nelle quali si vuole incorporare un po di “movimento” come ad esempio le nuvole che viaggiano nel cielo, un fiume che scorre o dei rami che ondeggiano al vento: in questi casi optate per una bassa velocità, ma occhio all’esposizione (usate un filtro ND o un polarizzatore se state lavorando in un giorno particolarmente luminoso) . Se al contrario desiderate congelare un soggetto come un animale in movimento, optate per una velocità di scatto molto alta. E ricordate sempre di scattare in RAW.
Evitare le vibrazioni della fotocamera
Utilizzare una lunga esposizione significa mantenere l’otturatore aperto per un lungo periodo di tempo ed il minimo colpo durante questo periodo temporale può provocare vibrazioni dannose sulla fotocamera. Il primo passo è quello di utilizzare un treppiede o appoggiare la fotocamera su qualcosa di solido come un muro. Quindi scattate utilizzando un telecomando o un controllo wireless. In alternativa è possibile programmare il timer per avviare l’esposizione. Se c’è vento zavorrate il cavalletto e sistematevi in modo da coprire, con il vostro corpo, la macchina fotografica. Occhio anche al ribaltamento dello specchio, lo potete bloccare in modo da ridurre ulteriormente le vibrazioni. Assicuratevi di aver posizionato il cavalletto su di una superficie rigida: la terra o l’erba possono giocare brutti scherzi.
Il risparmio energetico
Se programmate una gita lunga un giorno intero o comunque un periodo temporale lungo e vi siete dimenticati la batteria di riserva, applicate alcune regole base del risparmio energetico. Per cominciare, se fa freddo, tenete la fotocamera isolata quando non in uso ad esempio avvolta in un maglione di riserva nella borsa, all’interno della giacca o addirittura sotto il braccio. Evitate di utilizzare il LiveView ed il display se non quando strettamente necessario. Riducete al minimo il tempo speso a rivedere le immagini e utilizzate l’istogramma per essere sicuri circa la giusta esposizione. Non cancellate le immagini, lo potete fare con calma a casa. Non spegnete la fotocamera: ogni volta che la accendete/spegnete, consumate energia, più di quando la macchina resta in stand by. L’autofocus usatelo solo al momento della foto, disattivatelo mentre componete.
Ora del giorno
Alba e tramonto possono fare la differenza nella qualità della foto finale. Al fine di catturare la luce dorata tipica di questi due periodi temporali (la golden hour), dovrete arrivare alla vostra posizione di tiro akmeno un’ora e mezza prima dell’evento vero e proprio. Utilizzate mezz’ora per preparare l’attrezzatura, montare l’obiettivo giusto, fissare la fotocamera sul cavalletto, decidere la composizione, assicurarsi che l’orizzonte sia diritto e programmare i valori desiderati. Se si utilizza un treppiede, spegnete la stabilizzazione dell’immagine e optate per un ISO adatto (idealmente tra ISO 200 e 800).
La luce migliore, ricordo, arriva un’ora prima dell’alba e un’ora prima del tramonto: è per questo che è necessario arrivare presto sulla scena, per non perdere la giusta luce.
I grandi spazi aperti sono in grado di offrire alcuni splendidi soggetti per la fotografia notturna e utilizzando una lunga esposizione alla luce della luna si possono riprendere tutti gli elementi di una scena in modo eccellente. In alternativa, se non c’è una luna luminosa o nelle vicinanze una fonte di luce, potete utilizzare una torcia elettrica per illuminare gli oggetti: basta comporre la scena, optare per la modalità Bulb per mantenere l’otturatore aperto fino a quando serve e illuminare uno alla volta gli oggetti che ci interessano come un albero, una roccia, le balle di fieno, un camion e via discorrendo. Spostate il fascio uniformemente sugli oggetti cercando di non tenerlo in un posto troppo a lungo. Quando avete finito di “dipingere” con la luce , semplicemente terminate l’esposizione e esaminate il risultato ottenuto.
Le macchie
Pixel morti, macchie sulle lenti e sbavature possono distogliere l’attenzione dal soggetto principale della vostra immagine. In particolare le macchie dovute ad impurità presenti sulle lenti potrebbero apparire in più di una vostra fotografia, complice l’ambiente dove avete scattato. Dovreste sempre ricordarvi di controllare periodicamente le lenti e pulirle da aloni o macchie ma, in caso di impossibilità, potete ricorrere allo strumento “Clone” presente in molte suite di fotoritocco, sempre che il problema non sia troppo grande.
Il rumore
La maggior parte delle nuove macchine fotografiche permette di scattare a sensibilità altissime, addirittura ISO 25.600, con un rumore non troppo elevato. Per coloro che non sono dotati degli ultimi modelli non rimane che ridurre il valore ISO oppure usare alcuni prodotti software per la riduzione del rumore quali Noise Ninja , Topaz DeNoise o Neat Image.
La composizione
La composizione delle immagini richiede tantissimo tempo, tanta pratica, un buon occhio e del talento naturale. Alcuni fotografi fanno cropping delle immagini quando queste non soddisfano le loro aspettative, ma si tratta pur sempre di un modo artificioso di fare fotografia. Il consiglio è quello di fare pratica, studiare le differenti composizioni possibili e scegliere quella che maggiormente ci ispira, magari facendoci aiutare dalla griglia dei terzi stampata nel display.
L’esposizione
Scattate in RAW e potrete correggere eventuali piccoli errori di esposizione fatti in fase di scatto. Sottoesponete e non sovraesponete in quanto le aree bruciate (troppa luce) hanno del tutto perduto l’informazione presente al loro interno, a differenza delle aree scure. Controllate sempre gli istogrammi ed evitate di scattare zone con grande gamma dinamica.