La macchina fotografica Reflex (DSLR=Digital Single Lens Reflex) è un apparecchio fotografico caratterizzato da obiettivi intercambiabili e da un sistema di specchi interno al corpo macchina che riflette (da cui il termine reflex) la luce proveniente dall’obiettivo verso il mirino di tipo ottico.
Come è fatta una macchina fotografica Reflex?
Una reflex può essere “scomposta” in differenti macroaree schematizzate nell’immagine qui sopra.
4 – Pentaprisma
Il pentaprisma, come accennato in precedenza, ha la funzione di ribaltare l’immagine ricevuta dallo specchio. Come suggerisce il nome, si tratta di un prisma di composto da cinque facce perfettamente riflettenti. La luce effettua due rimbalzi al suo interno in modo che la stessa risulti, in uscita, ortogonale a quella di ingresso. Nei rimbalzi la stessa viene capovolta e questo ci permette di valutare l’immagine esattamente come è dinanzi ai nostri occhi. Può accadere, nel tempo, che il pentaprisma di sporchi o peggio si danneggi, così come pure gli specchi. Se però lo specchio può creare un qualche problema alla foto finale (specie nella messa a fuoco), il pentaprisma non incide sulla foto finale ma solo in ci che vediamo nel mirino ottico.
2/3 – Specchio
Lo specchio della reflex è una superficie con una parte semitrasparente al suo centro, fissato con un’angolatura di 45° rispetto al piano della luce. Impernianto nella sua parte alta, quando viene dato il comando di scatto si ribalta completamente verso l’alto (emettendo il classico rumore di scatto delle reflex) liberando del tutto l’area dinanzi al sensore e permettendo così alla luce di “impressionare” quest’ultimo. Sotto lo specchio è posizionato un ulteriore sensore, quello di Auto Focus (messa a fuoco automatica). Il sensore AF riceve in continuo la luce grazie alla parte semitrasparente dello specchio e permette alla macchina fotografica digitale di mettere a fuoco l’immagine. Normalmente, oltre al sensore AF, è presente anche il sensore per la misurazione esposimetrica della luce che gestisce sia i parametri della nostra reflex che di un eventuale flash TTL esterno (lo specchio è qualcosa “tipico” delle reflex, che non troverete né nelle fotocamere compatte né nelle fotocamere mirrorless).
8 – Diaframma
Il diaframma è un componente dell’obiettivo, quindi nella nostra vita fotografica ne troveremo parecchi. Si tratta di un sistema per modificare la quantità di luce che passa attraverso l’obiettivo composto da un certo numero di lamelle (più sono, più l’obiettivo è costoso) che possono essere “aperte” o “chiuse” sia in manuale (tramite apposita ghiera sul corpo obiettivo) sia in automatica dalla macchina fotografica digitale stessa. Nelle due immagini, sono rappresentati un diaframma a 7 lamelle (il più diffuso) ed un più economico diaframma a 5 lamelle in cui è però ben evidente la parte elettronico/meccanica che comanda l’apertura e la chiusura delle lamelle stesse. La velocità di movimento del diaframma è un altro parametro interessante anche se non fondamentale. Nelle reflex full frame di alto livello questa velocità può arrivare fino a a 1/1000 di secondo.
6 – Otturatore
L’otturatore è il dispositivo che permette di definire per quanto tempo la luce dovrà colpire il sensore. L’otturatore, posto tra il sensore e gli specchi, è composto da due “tendine” parallele che si aprono e si chiudono (ricordano un po’ le palpebre degli occhi) in funzione del tempo comandato dalla reflex. Premuto il pulsante di scatto, la prima tendina si apre permettendo quindi il passaggio della luce e, quasi in contemporanea, la seconda tendina si chiude in modo da “limitare” l’esposizione del sensore alla luce per solo quella frazione di secondo necessaria.
7 – Sensore fotografico
E’ la parte più delicata e costosa della nostra reflex. Il sensore fotografico ha la funzione di “memorizzare” l’immagine che proviene dall’obiettivo (funziona più o meno come le vecchie pellicole, la luce lo “impressiona” sollecitando le varie parti dello stesso, i pixel).
Ne esistono di svariate dimensioni, a seconda dell’apparecchio che stiamo utilizzando. Il principio “più è grande, più costa” è assolutamente vero per questo componente. Nelle macchine fotografiche reflex è particolarmente grande (spesso full frame), mentre nelle macchine fotografiche compatte tende ad essere molto ma molto piccolo.
5 – Mirino ottico
Il mirino, rigorosamente ottico, ci permette di vedere quello che il sensore vedrà al momento dello scatto, fatta esclusione per l’effetto del diaframma (che è posto dopo gli specchi), del rumore (causato dal sensore) e di eventuali effetti che possono essere applicati alla fotografia. Attenzione a quando valutate l’immagine nel mirino: le reflex non full frame hanno la tendenza a tagliare l’immagine: questa risulta essere più piccola in area di circa il 5% di quanto realmente verrà fotografato. Il motivo è ancora una volta il costo: più l’area è grande, più è costoso il sistema del mirino.
1 – Obiettivo
- Nikon – VR – Vibration Reduction
- Canon – IS – Image Stabilization
- Pentax – SR – Shake Reduction
- Sony – SSS – Super Steady-Shot.
Le “killer feature” di una reflex digitale
Considerate l’incredibile serie di nuove funzionalità che si trovano nellei reflex digitali e tutte le promesse per le future fotocamere che usciranno nei prossimi anni. Senza entrare troppo nel dettaglio, trovate qui di seguto tutta una serie di funzionalità che hanno contribuito a rendere la dSLR il segmento in più rapida crescita del mercato della fotografia. L’elenco è lungo e può essere diviso in tre segmenti: miglioramenti nel sensore, miglioramenti negli altri componenti hardware della fotocamera e miglioramenti nel software utilizzato per manipolare le immagini digitali catturate.
il Sensore
- L’inquadratura completa non è più solo per i professionisti. Le cosiddette telecamere “full-frame” – quelle con sensori da 24 mm e 36 mm con le stesse dimensioni del tradizionale formato 35 mm – stanno diventando sempre più comuni. Le dSLR a pieno formato sono apprezzate anche per le loro caratteristiche di bassa rumorosità, soprattutto a ISO più elevati, e per la prospettiva più ampia che offrono con i tradizionali obiettivi grandangolari.
- La risoluzione continua ad aumentare. I brand fotografici continuano ad aumentare la risoluzione per soddisfare la percezione dei consumatori che più pixel sono sempre migliori. In pratica, naturalmente, le telecamere a risoluzione più bassa spesso producono una qualità d’immagine superiore a valori ISO più elevati, quindi la corsa dei megapixel è stata frenata, in una certa misura, dalla necessità di fornire una risoluzione più alta, migliori prestazioni in condizioni di scarsa illuminazione e una gamma dinamica estesa (la capacità di catturare i dettagli nelle zone d’ombra, nelle luci brillanti e in ogni tono intermedio).
- Sensibilità ISO alle stelle. Pixel più grandi e più sensibili significano migliori prestazioni con impostazioni ISO Avete davvero bisogno di ISO 102.400 o ISO 204.800? Certamente, se queste valutazioni ridicole significano che si può ottenere una qualità d’immagine accettabile a ISO 25.600. Per i concerti e gli eventi sportivi al coperto, mi piazzo su ISO 6400, e ho pochissimi problemi con il rumore visivo. In condizioni di illuminazione impegnative, ISO 12.800 non è male, e ISO 25.600 (che permette 1/1000 di secondo a f/8 o f/11) è sicuramente pratico.
- Il video professionale in full HDTV. Le capacità HDTV delle ultime dSLR non sono solo un gadget secondario. Se sei un fotografo di matrimoni, puoi usarli per aggiungere alle tue foto video; i fotogiornalisti possono girare documentari; i fotografi amatoriali possono tornare a casa dalle loro vacanze con foto e filmati che non faranno addormentare i vicini.
- Live View. Solo pochi anni fa, la possibilità di visualizzare in anteprima le immagini su uno schermo LCD era una funzione “punta e spara” di cui la maggior parte degli utenti di reflex digitali non vedeva la necessità. Oggi, naturalmente, Live View è una parte essenziale delle riprese cinematografiche, ma miglioramenti come il “rilevamento del volto” (la fotocamera reflex trova e mette a fuoco gli esseri umani nell’immagine), il “tracciamento del soggetto” (la fotocamera è in grado di seguire la messa a fuoco specifica dei soggetti mostrati sullo schermo mentre si muovono) e lo zoom (rigorosamente zoom ottico) in avanti (per migliorare la messa a fuoco manuale sullo schermo LCD) possono essere inestimabili in certe situazioni. Qualcosa di semplice come la possibilità di mettere a fuoco in qualsiasi punto dell’inquadratura (piuttosto che nei pochi punti di messa a fuoco fissi segnati nel mirino ottico) può essere molto utile.
- La pulizia dei sensori . Ogni volta che cambiate obiettivo sulla vostra dSLR, lasciate che la polvere entri nel corpo macchina e, potenzialmente, si faccia strada oltre l’otturatore e sul Ogni reflex digitale introdotta negli ultimi anni ha un meccanismo “shaker” integrato nel sensore che fa un buon lavoro di rimozione della polvere e degli artefatti prima che possa apparire sulle vostre foto. Dovrete comunque pulire il vostro sensore di tanto in tanto, ma il lavoro può essere eseguito mensilmente (o meno spesso), piuttosto che giornalmente o settimanalmente.
- Stabilizzazione dell‘immagine. Il movimento della fotocamera reflex contribuisce alla sfocatura delle fotografie. Ottimizzare la compensazione anti-shake costruendola in un obiettivo significa che si deve pagare per la stabilizzazione dell’immagine (IS) in ogni obiettivo che si Quindi, un numero crescente di fornitori sta costruendo la IS nel corpo della fotocamera sotto forma di un sensore che si sposta per contrastare il movimento della fotocamera. Sfortunatamente, la stabilizzazione dell’immagine “taglia unica” non funziona altrettanto bene con ogni obiettivo che può essere montato su una fotocamera, ma i fornitori stanno imparando a regolare la quantità/tipo di IS all’interno della fotocamera per diverse lunghezze focali.
Si è parlato di altri miglioramenti dei sensori e, in alcuni casi, sono stati addirittura implementati, senza generare molto entusiasmo. Foveon continua a migliorare i suoi sensori “a immagine diretta”, con strati separati di rosso, verde e blu che permettono ad ogni pixel di rilevare uno dei colori primari. ( I sensori “normali” sono segmentati in una matrice in cui ogni pixel può rilevare il rosso, il verde o il blu, e le informazioni “mancanti” per un dato fotosito vengono interpolate matematicamente). Ma sono poche le persone che acquistano le fotocamere Sigma che usano questi sensori. I vari brand continuano a migliorare i minuscoli “microlenti” in modo da poter focalizzare i raggi di luce convergenti sui fotositi in modo più efficiente. I sensori CMOS hanno più o meno sostituito le loro controparti CCD, per ragioni che non interessano più a nessuno.
La componentistica Hardware
Naturalmente, i grandi passi in avanti nella tecnologia SLR digitale (e nella fotografia digitale in generale) non si limitano alle innovazioni dei sensori. Anche altri componenti delle fotocamere, compresi gli obiettivi e gli accessori, hanno visto miglioramenti significativi. Ecco alcuni dei più importanti:
- Chip di elaborazione digitale del segnale (DSP). Man mano che i sensori acquisiscono un numero maggiore di dati e migliori, è necessario sviluppare sofisticati chip di elaborazione del segnale per convertire i dati analogici catturati in formato digitale, ottimizzandoli al tempo stesso per produrre immagini migliori. I frame rate più veloci (spinti in parte dalla necessità di scattare più immagini a piena risoluzione per l’azione/sport, e dai requisiti della realizzazione di film a 24/30 fps) richiedono una potenza di elaborazione più elevata. Alcune fotocamere hanno due chip DSP per aumentare ancora di più la produttività. I fornitori danno ai loro chip nomi dal suono potente, come EXPEED (Nikon), DIGIC (Canon), o BIONZ (Sony), ma i risultati finali sono simili: immagini scommesse, elaborate più
- Fotografia ad alta gamma dinamica (HDR) integrata. Uno dei limiti dei sensori digitali è la loro incapacità di registrare i dettagli sia nelle luci più chiare che nelle ombre più scure Alcuni fornitori sono all’avanguardia in questo campo con la possibilità di scattare diverse esposizioni in fila e poi combinarle per produrre un’immagine “HDR” ottimizzata.
- Sistema di posizionamento globale (GPS) tagging. Quasi tutte le dSLR possono essere dotate di un qualche tipo di accessorio per l’etichettatura GPS.
- WiFi . Aspettatevi di vedere tutte le fotocamere con supporto per il WiFi, sia integrate nella fotocamera, sia, come avveniva in passato o avviene per le macchine entry level, sotto forma di opzioni di impostazione del menu (che si trovano in molte dSLR Canon e Nikon) a disposizione di chiunque inserisca una scheda Eye-Fi nella propria fotocamera. Oggi è possibile caricare istantaneamente le proprie immagini sui social istantaneamente, mentre si scatta, se ci si trova nei pressi di un hotspot Quando il “tethering” si diffonderà, la vostra fotocamera si collegherà agli hotspot WiFi istantanei che saranno forniti dal vostro iPad/tablet computer, smart-phone, gadget MiFi o altro dispositivo, indipendentemente da dove vi troviate.
- Salvataggio. Un numero sempre maggiore di fotocamere dispone di slot per schede di memoria doppie, che consentono di scattare più a lungo (utilizzando la modalità “overflow”), di duplicare le immagini su due schede per la sicurezza o la condivisione istantanea (in modalità “backup”), oppure di fare un backup ancora più efficiente memorizzando i file RAW su una scheda e una versione JPEG sull’altra. Alcune fotocamere consentono di scegliere quale delle due schede sarà utilizzata per, ad esempio, i filmati, che beneficiano della memorizzazione su schede di memoria “più veloci” (se la coppia nella vostra fotocamera non è uguale in termini di velocità). Naturalmente, le capacità e le velocità delle schede stesse stanno migliorando: Le schede SD o SDXC sono estremamente convenienti, e nuovi standard stanno avvicinandosi al mercato, per migliorare ulteriormente questa capacità
- Fotografia 3D. La fotografia “stereo” è con noi fin dal 1838, e da allora è entrata e uscita di moda più volte. La mia opinione è che l’imaging 3D raggiungerà di nuovo il suo apice molto presto e poi morirà fino a quando non arriverà la prossima innovazione hardware che lo renderà un po’ meno impraticabile .
- Pezzi e pezzettini. Le reflex digitali stanno diventando sempre più piccole, in particolare nell’area delle fotocamere di formato Quattro Terzi o mirrorless. Altre fotocamere sono dotate di LCD orientabili che consentono di regolare l’angolo di visione per le riprese Live View o per la revisione delle Gli LCD hanno una risoluzione più alta per un migliore dettaglio (anche se la dimensione sembra essersi stabilizzata a circa tre pollici di diagonale).
- Le Evil. Le cosiddette fotocamere EVIL (electronic-viewfinder/interchangeable lens) hanno in parte sostituito le dSLR per alcune applicazioni in cui le dimensioni compatte sono apprezzate. Queste fotocamere utilizzano uno specchio non mobile e semitrasparente per far rimbalzare parte della luce su un componente autofocus piuttosto che su un sistema di visualizzazione.
- Le mirrorless. Queste sono le ultime arrivate, la nuova rivoluzione delle fotocamere, con l’abbandono del sistema a specchio nato ben oltre 100 anni fa. E con la conseguenza drastica riduzione delle dimensioni, sia del corpo macchina che degli obiettivi.
Il software
Anche i prodotti software hanno visto miglioramenti, anche se con un calendario più lento, perché l’impulso tra gli sviluppatori di software è quello di raggruppare gli aggiornamenti in rilasci di software stabili ogni 12-18 mesi, abbastanza spesso da convincervi che dovete davvero pagare fino a un terzo del prezzo originale del vostro software per ottenere le nuove funzionalità (sia che ne abbiate davvero bisogno o meno). Qui ci sono alcune presunte innovazioni del software e, quello che penso sia l’unico vero passo avanti.
- Photoshop diventa più grande. Photoshop, e il suo cugino, Photoshop Elements, continuano ad aggiungere caratteristiche sufficienti, alcune delle quali sono effettivamente necessarie, per rendere ciascuno, in base a quanto detto, impossibile da non acquistare. L’unica vera novità degli ultimi anni per i fotografi è il Content-Aware Fill, che, se usato correttamente, permette di rimuovere quei piccoli, inevitabili difetti che appaiono in molte foto in modo rapido e virtualmente invisibile. Vi preoccupa qualche pezzetto di carta sull’erba, o una o due brutte foglie appassite nella vostra foto di paesaggio? Hai bisogno di ritoccare rapidamente un ritratto di qualcuno con una carnagione meno che perfetta? Content-Aware Fill può farvi risparmiare ore.
- Applicazioni stop-gap. Abbiamo assistito a una notevole crescita di applicazioni che fissano i limiti della telecamera. Il software HDR è diventato una moda e un’industria fotografica, e sarà certamente molto meno significativo quando i sensori acquisiranno la capacità di catturare campi dinamici più lunghi, e l’HDR sarà integrato in più telecamere. Altre applicazioni di stop-gap includono il software di ricampionamento che consente di effettuare stampe più grandi (almeno fino a quando la risoluzione della telecamera non raggiunge il punto di diminuzione dei ritorni), e qualsiasi tipo di software di conversione
- applicazioni persmartphone. La vera innovazione nel software è stata la crescita delle applicazioni fotografiche che possono essere scaricate ed eseguite sul vostro dispositivo personale quando siete fuori a scattare foto. Mettete in tasca un piccolo smartphone e potrete estrarlo e accedere a centinaia di utili utility e guide di riferimento. Potete avere a portata di mano le tabelle di stima della profondità di campo o di esposizione, visualizzare un livello per orientare la macchina fotografica, o tenere a portata di mano una copia digitale del manuale della macchina fotografica.
Aggiornato Maggio 2021