il successo di ogni scatto fotografico è determinato in gran parte dalla luce, dalla sua qualità, dalla quantità del colore. Cominciamo con il dire, in ogni caso, che non esiste l’illuminazione perfetta o l’illuminazione standard per la macrofotografia. Ogni soggetto richiede qualcosa di diverso, e i fotografi possono immortalare lo stesso soggetto con tecniche di illuminazione differenti per creare immagini diverse. E ‘ molto probabile poi che, in molti casi, sarà necessario utilizzare una combinazione di tecniche di illuminazione: luce del giorno e flash, luce del giorno e illuminatori fissi, illuminatori e flash.
La scelta fondamentale da fare quando si scatta non solo macrofotografia è decidere la fonte primaria di illuminazione: meglio la luce naturale (luce diurna) e la luce artificiale (lampade o flash)?
Una delle caratteristiche fondamentali della luce naturale è che è questa è imprevedibile e variabile: un bene per una fotografia “singola” ma non appropriata ad una serie di immagini (quando invece è preferibile un’illuminazione costante).
La luce artificiale è la soluzione perfetta quando bisogna fotografare piccoli oggetti (quali monete. La qualità di luce artificiale è determinata in parte dalla dimensione della sorgente ed in parte dalla fonte luminosa. Una sorgente luminosa vicina creerà delle ombre morbide, una sorgente più lontana tenderà a creare delle ombre più dure ma sarà anche in grado di dare maggiore profondità al soggetto.
Attenzione quando si lavora con oggetti molto piccoli: in questi casi consistenza e profondità sono fondamentali e l’uso di una lampada in grado di essere “messa a fuoco” è consigliata: si tratta di lampade create ad hoc, normalmente al tungsteno e per questo in grado di emanare parecchio calore.
Nella macrofotografia, così come nelle altre forme di fotografia, definire la luce giusta non è facile. Normalmente è buona cosa cominciare con una lampada sistemata sulla sinistra del soggetto stesso ed utilizzare dei riflettori (anche dei fogli bianchi o di carta d’alluminio) per ammorbidire le ombre sulla parte destra. Se invece si ha la necessità di bilanciare le ombre con una seconda fonte luminosa o si deve usare una seconda luce per un qualche motivo particolare, teniamo sempre a mente che il rapporto perfetto è di 3:1. Ovvero la luce di fill-in (la seconda) dovrebbe illuminare il soggetto con una quantità di luce pari ad 1/3 della principale.
Luce del giorno
La luce del giorno, come detto, varia in quantità, qualità e colore a seconda delle condizioni climatiche, dell’ora del giorno e periodo dell’anno. E’ la fonte preferita per i soggetti naturali quali fiori e insetti ma a causa della sua natura imprevedibile non sempre è appropriata. Alcuni soggetti, come i fiori particolarmente delicati, richiedono un’illuminazione morbida che permetta di mostrare i dettagli di tutte le aree dell’immagine. Al contrario, altri soggetti quali i licheni hanno bisogno di una luce più dura e più direzionale, in grado di accentuarne i disegni ed i “pattern”. Occhio anche a dove vi posizionate con la macchina fotografica. L’effetto sarà totalmente differente a seconda che vi posizionate con il sole dinanzi o con esso alle spalle.
Bilanciamento del bianco
Il colore della luce diurna varia nell’arco della giornata, e anche se l’auto-bilanciamento del bianco (AWB è molto buono, può essere utile utilizzare uno strumento “extra” per bilanciare il colore della luce al fine di garantire una cattura di colori perfetti soprattutto se si sta fotografando in presenza di differenti fonti luminose.
Tradizionalmente, i cartoncini grigi al 18% sono la soluzione migliore. Bilanciando il bianco su di esso, lo scatto dovrebbe riportare fedelmente la colorazione della scena reale. Nel caso di più fotografie scattate nell’arco dello stesso periodo temporale (comunque in condizioni luminose simili), può aver senso scattare la prima foto al cartoncino e poi, in fase di post produzione, correggere il bilanciamento del bianco in tutti gli scatti (ricordatevi di salvare in RAW).
Sorgenti luminose continue
Le sorgenti luminose continue includono sia le lampade al tungsteno che le lampade alogene al quarzo, senza dimenticare quelle a risparmio energetico (led compresi) che ultimamente stanno facendo il loro ingresso anche nel mondo della fotografia. Il loro vantaggio principale è che permettono di prevedere esattamente come l’immagine finale apparirà. Nel caso delle lampade al tungsteno e alogene, generando queste ultime molto calore, sono inadatte per i soggetti viventi delicati, ponete sempre molta attenzione.
Luminosità
Sappiamo come una macchina fotografica non sia in grado di catturare tutte le tonalità che l’occhio umano può vedere (vedi l’articolo sulla latitudine di posa). La foto di una giornata di sole potrebbe avere una gamma di luminosità di ben oltre otto stop inferiore alla realtà. Una tipica fotocamera digitale è in grado di registrare con successo una gamma di circa cinque stop (un po’ di più ovviamente in presenza di una buona reflex), il che significa che i dettagli potrebbero essere persi in sia nelle ombre che nelle luci. Esistono diversi modi per risolvere il problema, schiarendo le zone scure in particolare, tramite l’uso di diffusori, riflettori o tramite la tecnica flash del fill in. Ricordatevi sempre, prima di partire per una spedizione di macrofotografia, di definire la latitudine di posa del vostro apparecchio onde evitare brutte sorprese in fase di postproduzione.
Riflettori
Lo scopo principale di un riflettore è di riflettere la luce nelle zone d’ombra di una scena riducendo quindi il contrasto complessivo. Sono parecchie le superfici riflettenti che possono essere utilizzate per riflettere la luce nelle ombre (vedi l’articolo sugli accessori per la fotografia), da un telo bianco ad un foglio argentato o uno specchio. Ogni superficie ha le proprie caratteristiche a seconda del materiale e delle dimensioni. Alcuni riflettori sono fatti apposta per essere trasportati e conservati senza problemi: dischi di tessuto plastico che possono richiedersi su se stessi e diventare molto più piccoli (di solito si riducono ad ¼ della dimensione reale), e quindi facili da trasportare. I riflettori, soprattutto nella macrofotografia, sono fondamentali e dovrebbero sempre essere parte del corredo del fotografo. In mancanza di dischi o superfici professionali, ricordate sempre di inserire nelle vostre borse almeno dei cartoncini ricoperti di carta argentata: considerando che la superficie che andremo a fotografare è in fin dei conti molto piccola, anche i riflettori possono essere dimensionalmente “piccoli”.
Diffusori
Un diffusore ha lo scopo di ridurre e diffondere la luce emessa dalla sorgente luminosa, nonché di attenuarla. Funziona alla pari di una nuvola che passa dinanzi al sole, tanto per dare un’idea. Esistono svariati diffusori in commercio (rimando nuovamente all’articolo sugli accessori per la fotografia), ma se si ha l’urgenza di realizzarne uno, anche un foglio di carta posto dinanzi alla luce può essere funzionale. Occhio ovviamente alle temperature: se la luce da diffondere è calda, un foglio di carta tradizionale potrebbe prendere fuoco.