I fotografi di paesaggio sanno molto bene quanto complicato sia riuscire a realizzare uno scatto perfetto, ovvero un scatto che sappia differenziarsi dalla massa ed attirare l’attenzione di chi osserva l’immagine scattata.
Se vi fate un giro sui siti di foto sharing quali Flickr, potete rendervi conto come una percentuale molto, ma molto piccola di tutte le immagini caricate sul portale si differenzia dalla massa. Tuttavia, se visualizzate una raccolta di immagini di paesaggio attentamente curata, potrete notare come, in tutte le immagini, vi sono dei temi più o meno ripetitivi: segnali visivi, tecniche, analogie, composizioni e disposizioni che sono presenti su più immagini, soprattutto su quelle che attirano di più la vostra attenzione.
Detto in parole semplice, queste immagini possiedono un qualcosa di differente dal resto della massa, tali da poter essere definite immagini di paesaggio dinamiche.
Che cosa è una immagine dinamica di paesaggio?
Per quanto non esista una definizione di immagine di paesaggio dinamica, possiamo dire, in poche parole che è un’immagine in grado di trasmettere l’energia e corretta dimensione del mondo reale. Spesso, le immagini definite dinamiche sono immagini che tendono ad andare oltre la mera rappresentazione bidimensionale del mondo che ci circonda, della scena che stiamo fotografando. Le immagini di paesaggio dinamiche presentano una sorta di tridimensionalità, di dinamismo all’interno dell’immagine stessa.
La composizione dinamica
La composizione è la spina dorsale di tutte le grandi foto – dinamiche o meno – ma è semplicemente essenziale per la creazione di un’immagine di paesaggio davvero forte.
L’obiettivo di una composizione di successo è quello di attirare l’occhio dell’osservatore e trattenerlo sull’immagine, o su una parte di essa, per il maggior tempo possibile: considerate che, in media, un occhio si sofferma su dei particolari per circa 15 millisecondi…un tempo non propriamente lungo.
Un’immagine dinamica contiene al suo interno tutta una serie di caratteristiche peculiari e rispetta più di una regola di composizione. Normalmente possiamo dire che un’immagine dinamica d’effetto può comprendere:
- Linee principali o convergenti
- Prospettiva interessante
- Elementi in primo piano visivamente interessanti
- Elementi di sfondo visivamente interessanti
- Colori vivaci o luce incredibile
- controllo tonale
- suggerire il movimento
È importante notare che non tutte le immagini di paesaggio dinamiche possiedono tutti i fattori elencati prima. In realtà, è quasi impossibile riuscire ad inserire il tutto nella stessa immagine, così come inserire quei fattori non significa realizzare un’immagine dinamica o un’immagine in grado di catturare l’attenzione.
Linee guida e linee convergenti
Uno dei modi più semplici per attirare l’attenzione dello spettatore in un’immagine è quello di utilizzare le linee convergenti o le linee guida. Le linee convergenti sono stati utilizzate dai pittori per secoli per creare l’illusione della profondità all’interno di un’immagine che nella realtà è bidimensionale.
Questo è il motivo per cui le foto in cui si soggetti sono muri, banchine, strade e fiumi sono spesso delle immagini di successo: anche se molti considerano oramai questi soggetti dei cliché, introdurli nelle proprie composizioni fa si che l’immagine stessa ne risulti molto più potente, interessante
Le linee guida, invece, servono non solo ad attirare l’attenzione sull’immagine, ma possono anche contribuire a mantenere l’occhio entro i confini dell’immagine stessa.
Quando preparate l’immagine fate sempre attenzione a tutte le linee che sono presenti all’interno della scena potenziale e cercate anche di fonderle tra di loro, metterle in relazione. Ad esempio, le linee (principali) di un molo che si protende nell’acqua possono essere combinate con la linea (secondaria) dell’orizzonte, delle nuvole o delle montagne, in modo da creare un percorso per l’occhio.
Prospettiva interessante
Il fotografo è in fin dei conti un artista, non un semplice documentarista. Come fotografo, quindi, non dovete riportare la natura, il paesaggio così come vi appare, così come chiunque può osservarlo (o fotografarlo). Dovete essere in grado di individuare un punto di vista alternativo, differente, nuovo. Strano ed interessante. Un esempio banale è la vostra posizione: avete mai fatto caso come le fotografie scattate quando siete vicini alla terra sono più dinamiche?
Ciò è particolarmente evidente quando si utilizza un obiettivo grandangolare, con le linee che vengono leggermente distorte, con i soggetti in primo piano molto più grandi e evidenti rispetto ad una fotografia scattata ad altezza occhi.
Ma anche fotografare dall’alto ha un vantaggio molto importante, soprattutto se impiegate un obiettivo tele o comunque con focale spinta. Provate quindi a trovare un punto più in alto, salite su uno scoglio, una sedia, o comunque un qualcosa che sia in alto. Cambiare punto di vista vi permetterà di vedere la scena dinanzi a voi in modo differente, cosa fondamentale per ottenere un buon risultato finale.
Elementi in primo piano visivamente interessanti
Un’immagine dinamica, per grosse linee, possiede quasi sempre un forte elemento in primo piano (o più elementi) in grado di completare la scena. Che si tratti di una roccia, un pezzo di strada, un tronco o qualunque altro oggetto, questi riesce a catturare l’attenzione dello spettatore in quanto “diverso” dal contesto nel quale è. Una roccia sulla spiaggia ad esempio è un oggetto di contrasto, così come un tronco o un albero in una distesa verde. Ed un soggetto del genere è in grado di attirare l’osservatore (o meglio farlo persistere sull’immagine) più di un bellissimo tramonto dalle nubi rossicce.
Le migliori immagini dinamiche hanno in genere un forte punto di interesse nella metà inferiore, o in primo piano. Questi è l’antipasto visivo dell’immagine. Se il vostro elemento in primo piano riesce anche ad includere delle linee guida, allora probabilmente siete realmente sulla buona strada per realizzare una grande foto.
Elementi di sfondo visivamente interessanti
Oltre ad avere qualcosa di attrattivo nella parte anteriore della foto (primo piano), può essere utile anche concentrarsi sullo sfondo dell’immagine, introducendo qualcosa che riesca ad attirare l’osservatore. Sull sfondo, non dovete necessariamente introdurre un oggetto, soprattutto se la profondità dell’immagine è elevata,ma potete giocare con la luce. Se avete delle montagne, potete fare la fotografia nel momento in cui la luce del sole filtra attraverso delle nubi, creando dei giochi di luce.
Colori vivaci o luce incredibile
I colori vividi, soprattutto da quanto l’HDR è divenuto alla portata di tutti, cominciano a prendere il sopravvento nelle immagini. Per quanto possano essere interessanti, sono dell’opinione che non bisognerebbe mai abusarne. Va bene migliorare un’immagine, ma creare qualcosa che non esiste in natura e che mai potrà essere visto ad occhio nudo è, probabilmente un errore.
Generare un’immagine che si basa sulla saturazione dei colori può si attirare l’attenzione ma l’immagine creata tende anche a stancare troppo rapidamente l’osservatore, senza catturarlo realmente. Quindi, quando giocate con i colori, fate sempre attenzione all’equilibrio.
In alcuni casi, addirittura, potrebbe essere necessario de-saturare i colori dell’immagine che avete scattato: accade spesso quando realizzate fotografie di albe o tramonti dove la macchina fotografica cattura dei colori che sono ben lungi dall’essere quelli osservati ad occhio nudo. De-saturare un’immagine è un modo per semplificare l’immagine stessa, per renderla meno pesante e quindi più rilassante per l’occhio dell’osservatore.
Controllo tonale
Il controllo tonale, per quanto possa sembrare un metodo complicato dal nome, è probabilmente la cosa più semplice da applicare ad una scena: la vignettatura.
Introducendo una vignettatura nella scena, otterrete due risultati in uno: portare l’occhio verso il centro della scena (che risulterà più leggera, più rilassante) ed aggiungere delle linee, delle delimitazione per gli occhi dell’osservatore, al fine di confinarli dentro l’immagine stessa.
Se osservate due immagini qui sopra, quella firmata da Ben Ferenchak, potete vedere un leggero effetto vignettatura, evidente soprattutto nella parte alta dell’immagine stessa. La presenza delle zone più scure agli angoli fa si che gli occhi si spostino verso il centro dell’immagine stessa.
Suggerire il movimento
Suggerire il movimento significa far si che l’immagine faccia percepire all’osservatore il movimento. Ovviamente non sto dicendo che bisognerebbe sempre sfocare o usare tempi lunghi di esposizione per ottenere un effetto mosso, in quanto in moltissimi casi rischiereste di andare a creare un’immagine tutt’altro che piacevole da osservare. L’effetto mosso dovrebbe essere sempre aggiunto in un contesto in grado di “gestirlo”. Facciamo due esempi, come visualizzato nelle due immagini di seguito.
Nell’immagine qui sopra l’uso di un tempo di scatto lungo ha permesso di aggiungere un effetto seta all’acqua molto interessante. L’immagine risultate è armonica, rilassante e trasmette un senso di dinamismo. E questo perché l’acqua, affetta dalla lunga esposizione, è ben armonizzata con il contesto (sia dal punto di vista delle rocce che “spezzano” l’acqua setosa, sia dal punto di vista cromatico). Al contrario, diamo un’occhiata alla successiva fotografia.
Per quanto sia ben composta e molto bella da vedere, l’effetto è completamente differente (anche se non possiamo parlare di una vera e propria foto di paesaggio). La fotografia fornisce più una sensazione di energia (d’altronde è una cascata) e non riesce a catalizzare l’attenzione come la fotografia precedente. Fate una prova, quanto tempo passate ad osservare la prima e quanto la seconda immagine?