Jim Casper disse :”Il linguaggio della fotografia continua ad essere sempre più interessante e complesso, in quanto diventa il mezzo di comunicazione più universale al mondo“. Una frase che rispecchia appieno ciò che sta accadendo alla fotografia e come la fotografia si amalgama al nostro modo di vivere, alla nostra società, ai nostri costumi. La fotografia sta sempre più evolvendo, ed è sempre più facile parlare della fotografia come linguaggio, ovvero del linguaggio fotografico. Un linguaggio universale.
Etimologicamente, fotografare significa non tanto “disegnare con la luce”, ma “scrivere con la luce”. L’intuizione di Casper non dovrebbe quindi sorprenderci più di tanto. Tutti noi scriviamo nei modi più disparati: email, lettere, articoli, post sui social media (a proposito, vi siete iscritti al nostro gruppo?), documenti di ogni genere e fattura. Il nostro modo di scrivere si è evoluto nel tempo, passando del semplice documento statico a materiale interattivo, alle chat ed anche allo streaming di contenuti senza fine. E la fotografia non fa eccezione: la fotografia come linguaggio universale è solo un’evoluzione normale del nostro modo di esprimerci.
Il linguaggio fotografico: i livelli
Proprio come il linguaggio scritto tradizionale, il linguaggio fotografico ha diversi livelli. Ad esempio, nello scrivere tradizionale, un breve messaggio SMS o whatsapp ha lo scopo di informare qualcuno di qualcosa. Nella fotografia, qualcosa di simile lo si trova nelle immagini pubblicate sui social media: nella stragrande maggioranza dei casi, queste immagini hanno uno scopo a brevissimo termine.
Immaginate ora un romanzo, un compendio di migliaia e migliaia di parole, alcuni con un impatto tale che anche quelli vecchi di centinaia di anni sono tutt’ora attuali. La stessa accade nella fotografia. Per esempio, qualcosa di simile è successo a “The Americans” di Robert Frank, e ci sono molti altri grandi esempi di narrazione fotografica. Il corpo del lavoro, il suo messaggio intrinseco è ancora valido e significativo per noi, il pubblico è attratto magneticamente dalla lettura del linguaggio fotografico impiegato dal fotografo (a proposito, avete visitato la nostra sezione grandi fotografi?).
Il linguaggio fotografico:La temporalità
Anche se la fotografia ci permette di conservare un momento per un lungo periodo di tempo – grazie ancheai social media e le moderne dinamiche di condivisione delle immagini – la maggior parte delle immagini è destinata a essere rapidamente dimenticata. Come fotografi appassionati e seri, dobbiamo essere in grado di sapere quando un’immagine merita un’esistenza più prolungata. Ma come possiamo ottenere il prolungamento della vista dell’immagine e del relativo messaggio che noi fotografi stiamo trasmettendo?
Il modo più semplice è quello di rendere l’immagine fisica, stampandola come una singola fotografia o in un libro fotografico. Le foto “fisiche” hanno mediamente una vita più lunga di quele puramente digitali. Il leggere un’immagine in forma fisica è il modo più efficace per farla durare nella memoria del pubblico e anche per attirare maggiormente il pubblico.
Un altro modo per allungare il ciclo di vita di una fotografia è quella di isolarla su un sito web. Presentare un’ immagine utilizzando lo spazio massimo disponibile sullo schermo di un monitor è molto più efficiente per ottenere un impatto rispetto a quando viene presentata in un flusso continuo di scorrimento.
Un’altra opzione per rendere più chiaro il messaggio di un’ immagine è quella di scrivere qualcosa relativa all’immagine stessa, ad esempio attraverso una didascalia o una frase, per dare un contesto più ricco all’immagine stessa. Ciò ridurrà le possibilità di una lettura soggettiva e il messaggio dell’immagine sarà meglio compreso, anche quando i lettori non avranno sperimentato quel bellissimo stato di “lettura contemplativa”.
Informazioni sulla capacità del linguaggio fotografico di trasmettere significati
Lo “stile” di un fotografo può essere visto come il modo in cui il fotografo stesso utilizza il linguaggio per trasmettere un significato ed un messaggio. I fotografi ottengono questo risultato attraverso alcuni attributi:
- Attributi fotografici: dalla scelta dell’esposizione alla scelta del fotogramma, tutti questi attributi si riferiscono al modo in cui un fotografo utilizza la fotocamera per dettagliare e documentare il proprio messaggio.
- Composizione: si riferisce alla disposizione estetica degli elementi per trasmettere un messaggio coinvolgente al pubblico.
- Il fotografo: Il fotografo è l’ultimo elemento in questa dinamica di linguaggio fotografico. Il fotografo può essere definito l’operatore, colui che conosce la visione e che deve far in modo da integrare appieno il messaggio nell’immagine composta, al fine di facilitare il più possibile la lettura dello stesso da parte di chi osserva l’immagine stessa
Non tutte le immagini ovviamente trasmetteranno qualcosa, e molte di esse rimarranno incompiute: idee non realizzate, messaggi non facilmente leggibili sono solo due esempi di ciò che può essere andato male nella realizzazione della fotografia.
L’obiettivo finale del linguaggio fotografico: la trascendenza
Creare qualcosa di trascendentale è l’equivalente di scrivere non solo un romanzo eccellente, ma un romanzo che sarà interessante non solo per i nostri contemporanei ma anche per le generazioni a venire.
Creare un’opera d’arte, come una fotografia, trascendentale è molto complesso ma non è impossibile. L’importante è continuare a cercare di ottenere immagini significative tenendo a mente il nostro pubblico. Possiamo usare la fotografia per trasmettere un messaggio semplice, per raccontare una buona storia, per trasmettere un messaggio più complesso e ispirare qualcuno, o anche per documentare la storia. Cosa che non è certamente semplice, soprattutto a causa delle molteplici piattaforme social che distolgono la nostra attenzione.