Lo sviluppo di una pellicola a colori non è per nulla una cosa semplice, come (più o meno) lo è per lo sviluppo in bianco e nero. Esistono due problemi principali che rendono il processo di sviluppo a colori particolarmente ostico per una camera oscura artigianale: il tempi di bagno (dei negativi e delle stampe) devono essere precisi al secondo e la temperatura deve essere tarata al decimo di grado. Cose che, nello sviluppo b/n sono si importanti ma permettono un minimo di gioco senza che il risultato finale sia compromesso.
Basti pensare che, sbagliare di un solo grado la temperatura di un bagno significa sottoesporre (-1 grado) o sovraesporre (+1 grado) di ben 1 stop. Va da se che non riusciamo ad essere precisissimi nella gestione dei tempi rischiamo di dover buttare l’intera pellicola fotografica.
Anche per i vari bagni c’è un problema: dimenticatevi il riutilizzo, questi devono essere sempre freschi. Problemi anche nella modalità di agitazione della tank che deve seguire regole precise (pena ancora una volta sovraesposizione o sottoesposizione della pellicola).
In più, il processo di sviluppo del positivo deve avvenire nel buio più totale (niente luce rossa) e i positivi si sviluppano utilizzando il drum (un rullo su cui si sistemava la carta e lo sviluppo si ottiene facendo ruotare il cilindro per un tempo stabilito): una differenza di rotolamento anche minima all’interno della stessa fotografia o tra differenti fotografie porta ad una differenza di contrasto anche molto marcata.
Ultimo ma non ultimo c’è il problema del riconoscimento e neutralizzazioni delle dominanti di colore: bisogna procedere per sintesi sottrattiva, cosa che si ottiene inserendo sull’ingranditore tre filtri con i tre colori primari (giallo, magenta e ciano).
Giusto per finire il discorso, bisogna anche ricordare come l’acquisto di tutti i componenti necessari allo sviluppo di un negativo a colori sono per la maggior parte fuori produzione o molto difficili da trovare e, soprattutto, molto costosi.
Il consiglio che vi do è quello di lasciar perdere la stampa a colori fai da te, rivolgendovi, dove esistono ancora, dei laboratori per le stampe a colori.