La fotografa Rebecca Litchfield ha girato per parecchi mesi attraverso i paesi appartenenti all’ex-blocco sovietico con l’intento di documentare le strutture che l’ex URSS utilizzava per la gestione del quotidiano e della stessa URSS. Strutture un tempo maestose, bellissime, uniche ma che l’abbandono ed il tempo hanno quasi completamente distrutto, lasciando sul territorio solo dei freddi ricordi di un tempo passato.
Litchfield ha effettuato il proprio viaggio attraverso la Germania orientale, Ucraina, Bulgaria, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Lettonia, Estonia, Lituania, Croazia e Russia per catturare le strutture oramai fatiscenti realizzate nel corso del 20 ° secolo e abbandonate a seguito del crollo dell’Unione Sovietica nei primi anni 1990.
Rebecca Lietchfield ha visitato ospedali, caserme, carceri, stazioni di spionaggio, palestre e altro, sempre restando sul “chi va la” ed evitando (non senza rischi) sicurezza e militari e rischiando l’esposizione a radiazioni pur di accedere alle strutture abbandonate dove trovarela “bellezza nella decadenza”.
Tutti gli scatti realizzati, molti dei quali visionabili sul sito istituzionale di Rebecca Lietchfield (e qui pubblicati dietro suo consenso) , sono raccolti in un libro dal titolo Soviet Ghosts – The Soviet Union Abandoned: A Communist Empire in Decay.
Rebecca, come accennato, ha dovuto combattere contro la burocrazia, la paranoia militare, il freddo pungente, rischiando l’esposizione a radiazioni, l’arresto e guadagnandosi pure l’accusa di spionaggio. La fotografa ha detto: “Non molti esploratori viaggiano in Russia, dove le regole sono molto diverse, i posti sono fortemente protette e una forte presenza militare è ovunque. Ci sono gravi conseguenze se si è scoperti. Fortunatamente siamo riusciti a rimanere nascosti per tutto il viaggio, abbiamo migliorato le nostre capacità di renderci invisibili, di acquattarci o di nasconderci dietro ai cespugli, di passare sotto il naso della sicurezza sonnecchiante. Ma al terzo giorno di viaggio la nostra fortuna ci ha abbandonato, quando abbiamo visitato un radar top secret. Dopo aver camminato attraverso la foresta con nugoli di zanzare che ci hanno aggredito, abbiamo visto il radar e ci siamo diretti verso di esso. Ma appena a pochi metri di distanza siamo stati improvvisamente raggiunti da un gruppo di militari per nulla felici.
Fortunatamente, dopo qualche discussione tra la guida di Rebecca ed i militari ed un inaspettato viaggio presso una base militare con tanto di lunga attesa, Rebecca ottenne il permesso di continuare la sua avventura fotografica attraverso le rovine dell’URSS, permettendo con le sue fotografie, a tantissimi occhi occidentali di osservare ciò che è sempre stato nascosto.
Rebecca ha anche aggiunto: “Mi astengo da avere opinioni personali circa l’epoca in cui l’URSS è esistita, e cerco di rimanere relativamente neutrale. Mentre l’URSS ha attraversato dei brutti momenti, le persone che nell’URSS vivevano hanno comunque potuto continuare una vita rispettosa e felice… Alcuni luoghi sono stati particolarmente fiorenti, altri luoghi semplicemente orribili. E ciò lo si può vedere riflesso nelle immagini o nel testo di accompagnamento del libro. Ma questa è la vita, il tempo passa e le cose come queste tendono inesorabilmente a scomparire…Alcune persone possono interpretare le rovine di questo periodo temporale come qualcosa di negativo, nefasto. Ma io vedo la bellezza nel decadimento, come un ricordo appeso a che sarà presto perso in una soffio di vento, un museo che nessuno riesce a visitare.”
Vi invito inoltre a visitare la pagina Facebook di Rebecca Lietchfield dove la fotografa posta frequentemente nuovi scatti da lei realizzati.