Martin Parr è un fotografo inglese molto noto per aver mostrato al mondo il lato kitsch della classe media inglese, specialmente in vacanza. Parr è diventato, con i suoi scatti, l’emblema della fotografia contemporanea che immortala i vizi e le virtù della società moderna.
Irriverente, umoristico, mai sciatto né irrispettoso, Parr ritrae da trent’anni le contraddizioni della società brittannica, da lui molto amata, della quale però non condivide il pensiero bigotto in contrasto con l’atteggiamento consumista, degradante ed uniformato.
Martin Parr, nelle sue opere, non vuole ridicolizzare o cambiare la società ma solo mostrarne il lato realistico e forse un attimo deprimente. Per farlo si avvale dell’uso del colore: un mezzo fondamentale per accentuare l’umorismo di fondo delle sue fotografie. Parr, nelle sue immagini, ritrae le persone in pose o momenti molto naturali ma in location particolari, come ad esempio le vacanze al mare o i pellegrinaggi. Il perché di tale scelta è da ricercarsi nel fatto che Parr vuole mostrare per l’appunto la semplice quotidianità, nelle sue sfumature più assurde e mettere a nudo il fatto che la società moderna sia sempre più vuota e banale.
Il consumismo, la cultura pop, la cultura dell’usa e getta sono per Parr le spie d’allarme di una società che perde sempre di più il senso della morale e del buon gusto. Il talento di questo fotografo è insito nel mostrare tutto questo senza moralismo, né tristezza né alcun tipo di giudizio.
Martin Parr nacque a Epsom, a sud di Londra, nel 1952. Si appassionò alla fotografia sin da giovane, grazie al nonno George, fotografo, che lo guidò nella scoperta di quest’arte.
Dal 1970 al 1973, il giovane Parr studiò fotografia al Politecnico di Manchester dove ebbe modo di conoscere le opere di William Eggleston, Stephen Shore e Joel Meyerowitz, tre autori che furno ben più di una semplice fonte d’ispirazione per il fotografo, così come lo furono anche la sua collezione di cartoline degli anni cinquanta e sessanta.
Verso la metà degli anni settanta Martin Parr insegnò fotografia a Manchester, all’Oldham College of Art, a Dublino e a Newport.
All’inizio degli anni 80 Parr decise d’incentrare il suo interesse fotografico sullo stile di vita dell’inglese medio. Un po’ ingenuamente, però, non tenne conto delle ripercussioni sociali del suo lavoro e le sue foto scatenarono una serie di dubbi e dibattiti, anche molto feroci. Con il suo humour delicato e la semplicità dei suoi scatti, Parr ha voluto sempre far sorridere l’osservatore dei propri scatti, ma anche farlo riflettere. Obiettivo che Parr centrò in pieno, diventando suo malgrado il protagonista di un’involontaria denuncia del degrado moderno. Inizialmente optò per il bianco e nero ma nel 1984 scoprì come il colore fosse in grado di aggiungere un tocco d’effetto alle sue opere. La prima raccolta di immagini a colori, realizzata presso un luogo di villeggiatura (New Brighton) venne esposta nel 1986 per la prima volta alla Serpentine Gallery di Londra, con il titolo di “The Last Resort”.
Il più grande dibattito circa le capacità di Martin Parr, avvenne però alla Magnum Photos, nel 1994, quando i membri discussero dell’ingresso di Parr nell’agenzia. Nonostante le accese discussioni, Parr ricevette una notevole quantità di voti che sancirono il suo ingresso alla Magnum.
L’anno successivo Martin Parr realizzò un altro lavoro fotografico dal titolo “Common Sense”, nel quale ritrasse oggetti della cultura del consumismo. Un lavoro destinato ad entrare nel Guiness dei primati vista la grande fama che riscosse (venne esposto contemporaneamente in 40 sedi di 17 diversi Paesi).
Negli anni 90, Parr iniziò ad interessarsi al mondo del cinema: scattò foto del film “Segni dei Tempi” in collaborazione con Nick Barker e dal 1997 iniziò a produrre documentari televisivi con Mosaico Film. Il suo obiettivo fotografico, intanto, si spostò dall’Inghilterra al resto dell’Europa, immortalando la cultura consumista di Parigi, per poi giungere fino in Giappone.
A partire dal 2004 non mancaronoriconoscimenti, esposizioni e premi. Venne nominato professore di fotografia presso l’Università del Galles; ricevette il premio Erich Salomon ed il premio PhotoEspaña Baume et Mercier; esposea Parigi, a Londra, a Bradfort, a Copenaghen, ad Amburgo e in parecchie altre città del pianeta.
In totale Martin Parr ha pubblicato cinquanta libri fotografici. Una delle opere recenti l’ha realizzata in Cambogia, nel sito archeologico di Angkor Vat per Reporter senza frontiere, una società che si batte per la libertà di stampa nel mondo, che aiuta i giornalisti perseguitati e che raccoglie fondi dalla vendita di album fotografici di artisti famosi come Henri Cartier-Bresson, Helmut Newton e per l’appunto Martin Parr stesso.
Attualmente Martin Parr rimane uno dei fotoreporter più famosi della fotografia contemporanea, sia in ambito documentaristico che nell’ambito della pubblicità e della moda e vive, continuando a fotografare, in Inghilterra. Moltissimi dei suoi lavori possono essere ammirati sul sito di Magnum Photo.