Oltre ai vantaggi offerti dal monitor LCD, la Nikon D5000 offre delle capacità video di tutto rispetto, del tutto identiche a quella della sorella maggiore D90.
Risoluzione e Tempo di registrazione
La Nikon D5000 permette di registrare video in tre differenti risoluzioni: 1280×720 (16:9), 640×424 (3:2) e 320×216 (3:2). I tempi di registrazione sono limitati a cinque minuti per filmati in modalità HD, 20 minuti per le ulteriori due modalità. Il motivo per cui sia stata introdotta questa limitazione non è stato reso noto da Nikon anche se probabilmente è da ricondursi alle problematiche di qualità (leggi: rumore termico) legato al surriscaldamento del sensore. Il frame rate per tutti è tre i formati è di 24 fotogrammi al secondo mentre l’audio è monofonico.
Le dimensioni massime di un file video sono all’incirca di 600-800MB (la si raggiunge solo nel caso delle prime due risoluzioni) anche se Nikon afferma che la dimensione del file può raggiungere i 2Gb (il limite fisico di registrazione – probabilmente lo si raggiunge quando si riprende una scena particolarmente ricca di dettagli).
La registrazione video è accessibile tramite la modalità Live View: è sufficiente premere il pulsante OK per avviare o interrompere la registrazione in qualsiasi momento. Durante la registrazione è possibile mettere a fuoco manualmente e regolare l’impostazione dello zoom dell’obiettivo. Unico neo, la macchina registra il rumore della ghiera dello zoom: questo rumore è ovviamente direttamente legato al tipo di obiettivo in uso e a quanto velocemente si esegue lo zoom.
Frame Rate
Come anticipato, La Nikon D5000 registra i video con frame rate di 24 fotogrammi / secondo. Questo frame rate permette di ottenere un movimento sufficientemente fluido anche se, nel caso di soggetti molto vicini all’obiettivo, l’immagine può risultare un po’ “scattosa”.
Messa a fuoco
Prima di iniziare la registrazione, è possibile effettuare la messa a fuoco tramite uno dei due metodi permessi dalla fotocamera: è possibile premere a metà il pulsante di scatto prima di passare alla modalità Live View (sistema abbastanza veloce) oppure,nella modalità Live View, premere il pulsante di scatto per metà dopo aver già effettuato l’inquadratura. Questo secondo metodo utilizza la rilevazione del contrasto per definire la messa a fuoco: ci possono volere anche un paio di secondi per ottenere la giusta messa a fuoco.
Purtroppo, durante la registrazione, viene a mancare l’autofocus: questa mancanza è parzialmente bilanciata dal fatto che le immagini del filmato (essendo più piccole di quelle fotografiche alla massima risoluzione) offrono una profondità di campo maggiore (che cresce tantissimo nella risoluzione video più bassa) nonché la compressione applicata al video aggiunge un “tocco di morbidezza” in più alle immagini stesse.
Se manca l’autofocus, non viene meno però la possibilità di modificare la messa a fuoco in maniera manuale (tirare il fuoco, come si direbbe in cinematografia): non aspettatevi che la cosa sia semplice! Imparare a tirare il fuoco durante una ripresa video richiede parecchia pratica e tanti filmati sacrificati.
Audio
La Nikon D5000 dispone di un microfono interno nascosto dietro tre piccoli fori nella parte anteriore del corpo della fotocamera. Non c’è la predisposizione per un microfono esterno, né abbiamo alcun controllo sul livello di registrazione audio: la fotocamera ha un circuito di guadagno automatico (AGC) che regola la sensibilità del microfono in modo da mantenere un livello di registrazione più o meno costante. Il microfono è anche molto sensibile per cui non vi sono problemi nel registrare anche una conversazione tranquilla in una stanza (in assenza di rumori di fondo). Assente del tutto un filtro antirumore: qualunque rumore di fondo presente sarà quindi registrato.
Artefatti di tipo Rolling Shutter (“Effetto Jello”)
Questo è uno dei punti dolenti della Nikon D5000: il chip alle spalle del sensore legge le immagini in modo tale da produrre distorsioni nell’immagine quando la fotocamera o il soggetto si muovono improvvisamente. Questo è dovuto al fatto che il chip non legge il frame tutto insieme (come le telecamere) ma impiega 1/24 di secondo per “scandirlo” (riga per riga o colonna per colonna).
La conseguenza di questa cattura progressiva è che qualsiasi movimento della telecamera o del soggetto tra l’inizio della cattura di un dato frame e la fine dello stesso produrrà distorsioni nell’immagine.
In primo luogo si nota la distorsione quando effettuiamo il panning: gli alberi e gli edifici si “piegano” nella direzione del nostro panning. Più lentamente eseguiamo il movimento, meno visibile sarà la distorsione.Occhio che l’efetto rolling shutter è anche direttamente legato alle vibrazioni sulla fotocamera: se spariamo uno zoom molto alto sarà praticamente impossibile evitare l’effetto.
Ecco di seguito una serie di video che permettono di valutare l’effettiva qualità dei video registrati con la D5000 della Nikon.
Il primo della serie è legato alla profondità di campo: nel video è stata mantenuta fissa l’esposizione e al massimo l’apertura. L’obiettivo impiegato nella prova è il “Quantaray Tech-10” 70 – 300mm. Come si vede, il risultato è assolutamente interessante.
Il secondo video mostra la qualità di immagine a 720p:
Il terzo video spinge la qualità al massimo, ovvero a 1080p:
Infine, un video che mostra appieno il problema del “rolling shutter”:
L’ultimo video, infine, mostra l’effetto finale del “time lapse”: