è un fotografo ucraino che ha fatto dell’arte concettuale il suo credo e che lo ha spinto a realizzare delle immagini eteree, fantastiche, sognanti. Alcune delle quali sono da considerarsi iconiche di quest’arte, e probabilmente molti di voi avranno già visto alcuni dei suoi lavori.
Oprisco non è un fotografo, beninteso, tradizionale (almeno nell’ambito della fotografia digitale): le sue immagini sono delle piccole opere d’arte, create ad hoc prima di essere immortalate tramite pellicola medio formato.
Oleg Oprisco, è nato in Ucraina occidentale, nella cittadina di Lviv dove ha studiato. Trasferitosi nella capitale Kiev, dai 16 anni di età ha svolto la funzione di assistente nello studio di un noto fotografo pubblicitario locale, con il quale ha potuto prendere parte a centinaia di eventi, matrimoni e compleanni. Lavoro che gli ha permesso di vivere una vita agiata, di imparare i rudimenti (e non solo) della fotografia, di capire cosa vuole e cosa piace alla gente ma comunque lontana dai suoi ideali e dalla sua idea di fotografia, priva di creatività ed inventiva. Finquando, quasi per caso, non ha cominciato a scattare alcune fotografie con la pellicola medio formato. Cosa che ha sconvolto la vita lavorativa di Oleg, aprendogli un mondo nuovo, nel quale ha saputo trasformasi nell’artista che è oggi.
Le fotografie realizzate da Oprisco, come si può vedere nella carrellata qui di seguito ed in alta risoluzione sul sito dello stesso artista, sono ben più di una fotografia. Dietro un’immagine vi è infatti un’idea, la sua realizzazione, la sua progettazione, inclusi tutti gli elementi che compongono la scena stessa.
E proprio la progettazione è forse la fase più importante: Oleg Oprisco spende molto tempo in giro per mercatini e vecchi studi alla ricerca di qualunque cosa possa essere impiegato nelle sue realizzazioni, adattandolo e modificandolo al fine di integrarsi perfettamente nella scena che ha in mente, sopratutto dal punto di vista cromatico, punto particolarmente importante per Oprisco (come si può notare, i colori tenui sono onnipresenti nelle sue immagini). E non immaginatevi che una scena sia facile o rapida da realizzare: ogni posa richiede almeno due o tre giorni di lavoro affinché sia pronta per essere fotografata.
Oleg Oprisco, come detto, non usa le moderne macchine fotografiche digitali ma preferisce scattare in analogico, usando pellicola medio formato e la sua fedele Kiev 6C, una macchina fotografica non certamente recente. Potete immaginare quanto maniacale sia la preparazione della scena: come i fotografi di qualche tempo fa, Oleg non ha percezione di ciò che ha scattato ma il risultato diventa visibile solo in fase di sviluppo.
Come accennato, potete osservare tutti i suoi lavori sul sito web linkato all’inizio dell’articolo o tramite la sua pagina Facebook.
Tutte le immagini presentate all’interno di questo articolo sono di proprietà del fotografo Oleg Oprisco. Ne è vietata la riproduzione e l’utilizzo in qualsiasi sua forma senza l’esplicita autorizzazione della fotografa. Se interessati, è possibile contattare Oleg tramite il sito web linkato sopra.