Uno dei problemi principali quando si fotografa in uno studio, è la presenza della luce esterna (se non si è chiusa in maniera definitiva la finestra o spenta qualunque altra fonte di illuminazione) o più in generale la presenza di luce diffusa. La luce esterna, essendo di colore differente rispetto a quella delle luci in uso nello studio, potrebbe cambiare il colore delle pareti, modificare la tinta di colore del soggetto oltre che creare ombre non volute. Insomma, la presenza di luce esterna o luce diffusa rende molto più complesso in controllo della luce stessa e, purtroppo, né gli ombrelli né i softbox per studio fotografico possono risolvere in il problema: anzi, gli ombrelli per studio fotografico tendono ad aumentare la quantità di luce diffusa.
Gli ombrelli hanno una funzione simile ma differente ai softbox. Realizzati all’interno con materiale riflettente, gli ombrelli vengono impiegati per riflettere oltre che diffondere la luce: in questo modo da luce che colpisce il soggetto è sia morbida che intensa (a differenza del softbox che rende la luce morbida). Essendo una luce riflessa e non diretta sul soggetto, questa non creerà ombre dure e neppure problemi con gli occhi dei soggetti (che non saranno costretti a strizzarli quando avviene il flash).Inoltre, cosa da non sottovalutare, gli ombrelli costano molto meno dei softbox e sono molto più semplici da aprire.
E ‘possibile acquistare degli ombrelli per studio fotografico di buona qualità da più di 100cm per meno di 30 euro. Un esempio è il Dynasun UR05, dotato di una superficie argentata interna per la luce diffusa ed una superficie nera eliminabile (l’ombrello diventa tutto “argentato”) per la luce riflessa.
Per quanto riguarda le dimensioni, i 100cm sono ottimali per lo studio (anche maggiore se lo trovate), più piccoli e quindi più maneggevoli sono una soluzione da esterno. Considerando il costo di questi ombrelli, vi suggerisco di acquistarne di più misure in modo da essere pronti a tutte le evenienze.
Softbox per studio fotografico
I softboxe sono generalmente preferiti agli ombrelli in quanto producono molto meno luce diffusa e danno quindi un maggiore controllo sulla stessa. I softbox dotati di griglia anteriore (una via di mezzo tra un softbox e un ombrello) sono i migliori per la ritrattistica, dandovi maggiore controllo sulla luce, riducendo la luce diffusa.
Un esempio di qualità di softbox con griglia anteriore a nido d’ape è il Neewer, dotato di anello di attacco Bowens e doppio diffusore (interno ed esterno). Si tratta di una soluzione non economica, superiore ai 60 euro per singolo elemento. Similare è anche il PhotoSEL SBSC95BE, un softbox da 95cm con griglia e doppio diffusore disponibile per meno di 100 euro. Per chi è invece alla ricerca di un prodotto comunque valido ma più economico, posso suggerire il Neewer da 60x90cm, disponibile per circa 35 euro.
Ricordate comunque che i softbox con doppio diffusore vi daranno una luce più morbida e più uniforme di quelli singoli diffusori.
I softbox quadrati o rettangolari possono creare delle riflessioni negli occhi dei soggetti fotografati, come delle piccole finestre. Invece, i softbox parabolici o ottagonali sono in grado di dare un risultato quanto più vicino possibile alla luce solare (cosa che accade anche con gli ombrelli). Tra i prodotti di questo genere più interessanti, ricordo il Neewer da 80cm (meno di 56 euro) o il già citato SBSC95BE (o l’SBSC150, un softbox da 150cm di diametro), dotato anche di doppio diffusore.
Nella scelta del softbox a fare la differenza è l’anello di attacco. Fate attenzione che ce ne sia uno abbastanza comune quale Bowens o Elincrome o che permetta il cambio dell’anello in questione (che potete sempre comprare a parte).
I softbox economici possono sembrare di qualità a primo acchito e in effetti è così: a fare la differenza è soprattutto la durata, la facilità di montaggio e la conservazione di forme e strutture, piuttosto che la capacità di modellare la luce. Fate quindi attenzione a cosa volete farne: se vi interessa usarli nel tempo, andate nuovamente su prodotti di qualità.
Indipendentemente dalla qualità dei materiali, un softbox non è un ombrello ed è tremendamente molto più delicato. Una volta montato, cercate di non smontarlo, o almeno non smontatelo troppo volte. Se avete bisogno di montare / smontare i softbox di frequente, orientatevi verso gli ombrelli, decisamente più versatili dal punto di vista della maneggevolezza.
Strip Softbox per studio fotografico
Il softbox denominato “strip” è un particolare tipo di softbox rettangolare, particolarmente lungo e stretto. Ne esistono di differenti misure, con il lato lungo che può superare tranquillamente i 140cm.
I softbox strip sono ottimi per illuminare lo sfondo e sono particolarmente indicati per una fotografia high keys, nonché per far risaltare particolari come, ad esempio, i capelli del soggetto. Come per i softbox tradizionali, anche gli strip possono essere forniti di griglie a nido d’ape per un’illuminazione ottimale di soggetti.
L’illuminazione di un soggetto con softbox strip (o a striscia, per i puristi dell’italiano) sistemati lateralmente e leggermente alle spalle del soggetto stesso è chiamata illuminazione a barra. Si tratta di un tipo di illuminazione molto in uso nella fotografia di atleti di sesso maschile, in quanto le luci derivanti da questa impostazione sono brillanti e le le ombre scure, rendendo il soggetto molto più muscoloso e robusto.
Se utilizzato per l’illuminazione principale, il softbox a striscia è in grado di produrre immagini interessanti: ad esempio se create una “V” rovesciata con due softbox strip sopra la fotocamera e li usate in combinazione con un riflettore o una luce di riempimento posizionata sotto la fotocamera, potete realizzare una splendida illuminazione a conchiglia, molto simile alle classiche illuminazione di Hollywood.
Il prezzo di questi softbox è più o meno in linea con quello dei softbox tradizionali, anche se si paga l’estrema lunghezza (e quindi il materiale). Un prodotto di esempio e di qualità è il PhotoSEL da 140x35cm con griglia a nido d’ape, disponibile per 115 euro. Anche il Lastolite 120x30cm, disponibile per 115 euro, è un prodotto ottimale per l’illuminazione della scena.
Ombrelli e softbox per studio fotografico: Softbox Vs Ombrelli
Un ombrello è il più conveniente modificatore di luce da portare in giro. Si chiuso, per l’appunto, come un ombrello e diviene particolarmente compatto. E’ facile da montare e smontare.Un softbox al contrario è molto più delicato, ingombrante e non è immediato montarlo o smontarlo.
Un softbox offre un maggiore controllo della luce. Fornisce un fascio di luce più mirato e, a seconda di come è posizionato e della griglia in uso, può dare più luce di un ombrello. Con un softbox si ha anche un maggiore controllo della luce verso lo sfondo.
Un ombrello crea una maggiore diffusione della luce rispetto ad un softbox, il che non è un bene. Esistono situazioni in cui però l’ombrello è la soluzione migliore, come nei ritratti di grandi gruppi: in questo caso è preferibile utililzzare un paio di ombrelli piuttosto che sei softbox, in quanto permettono una migliore illuminazione di tutti i partecipanti (con grandi gruppi il problema della diffusione è probabilmente il minore tra tutti).
Anche per quanto riguarda la velocità, un ombrello può e fa la differenza. In particolare con i ritratti di nozze dove spesso il tempo è tiranno, poter usare un ombrello rispetto ad un softbox può fare la differenza.
Per quanto riguarda il prezzo, gli ombrelli sono molto meno costosi, il che permette di acquistarne di più e non avere troppe remore nel trattarli male. Inoltre gli ombrelli possono essere sia impiegati sia come riflettori (quando la superficie esterna è coperta) che come diffusore (quando viene tolta la copertura esterna dell’ombrello). Esistono differenti colori di ombrelli: bianco, oro e argento. Mentre l’ombrello argento può essere più efficace, la luce proveniente da un ombrello bianco è più morbida poiché la luce è più diffusa.
Comments 1