Solitamente non ci sono mai dei momenti buoni e dei momenti sbagliati per fare una fotografia. La fotografia rientra esattamente in ciò che descriveremmo con “carpe diem” cioè “cogli l’attimo”. Quante volte ci siamo trovati davanti a situazioni del tutto inaspettate, che avremmo voluto tanto fotografare ma è bastato distrarci un attimo, anche solo per prendere la macchina fotografia, per vedere sparire quella composizione che ci eravamo già costruiti nella mente?
Quegli attimi in cui sentiamo di dover fare una foto…beh, sono quelli gli attimi giusti! Come ben sappiamo, la fotografia non è solo luce, è anche il buio di una notte. Non è solo bellezza ma è anche tristezza, desolazione, rovina. Tutto ciò che possiamo vedere, bello o brutto che sia, piacevole o disturbante che possa essere, può essere rappresentato in una fotografia, ed è proprio questo che rende le possibilità fotografiche potenzialmente infinite e che rende ogni singolo scatto differente dagli altri.
Nulla però esclude che ci siano particolari momenti della giornata in cui è possibile scorgere alcuni fenomeni naturali con dei particolari giochi di luce che donano ad ogni fotografo la possibilità di fare scatti davvero mozzafiato. Qual è la cosa bella? E’ che, condizioni metereologiche permettendo, sono fenomeni che avvengono praticamente ogni giorno, permettendoci di affinare la nostra tecnica e le nostre capacità di composizione giorno dopo giorno.
Questi momenti sono principalmente due: li vedremo rapidamente entrambi e ne approfondiremo uno in particolare. Il primo momento riguarda la cosiddetta “golden hour” cioè l’ora dorata o, come sarebbe più corretto, le due ore dorate. Queste ore sarebbero rispettivamente la prima ora di luce dopo il sorgere del sole e l’ultima ora di luce prima del suo tramonto.
In queste ore, la luce è molto calda, soffice e diffusa e crea ombre morbide e piacevoli, così da rendere lo scatto “magico” rispetto alla stessa foto effettuata durante le ore di pieno sole (ad esempio a mezzogiorno).
Il momento che approfondiremo in questo speciale, invece, è la cosiddetta “blue hour” cioè l’ora blu. Anche in questo caso, in realtà, il momento si ripete per ben due volte al giorno, che coincidono con i momenti immediatamente precedenti all’alba e quelli immediatamente successivi al tramonto.
In entrambi i casi, questi sono brevi momenti, della durata di circa 30 o al massimo 40 minuti ciascuno e corrispondono a quegli istanti in cui il sole è subito sotto l’orizzonte, quanto basta per generare una luce ambientale soffusa che rende il cielo non del tutto nero, bensì blu, in tutte le sue tonalità e sfumature.
Sotto queste ore blu, è possibile cimentarsi in molte tipologie di fotografia di cui i principali sono paesaggi “classici” e paesaggi marittimi. Un altro tipo di scatto che beneficia molto di questi periodi, sono i paesaggi urbani, forse più “tecnici” e complessi da effettuare correttamente rispetto ad un semplice paesaggio collinare o montuoso, ma decisamente di grande effetto.
I paesaggi urbani nell’ora blu
Cosa rende un paesaggio urbano così bello in questi periodi della giornata? Sicuramente ci sono molti elementi che contribuiscono a donare degli scatti dal grande valore emozionale e dal grande impatto visivo ma in prima linea troviamo il contrasto tra le luci e i colori: il blu del cielo va a contrastare tutte le luci della città, a partire della finestre illuminate per finire con i lampioni, passando per le insegne luminose, le automobili e tanto altro ancora.
Spesso molti fotografi giocano con il prolungamento dei tempi di esposizione (combinandoli a valori ISO bassi e ad aperture di diaframma impostate a valori molto elevati come f/11 o superiori per mettere tutto il paesaggio a fuoco e per compensare l’eccesso di luminosità) per ottenere le scie luminose da parte dei veicoli in movimento o per ottenere l’effetto setoso dell’acqua nel caso siano presenti specchi d’acqua di ogni tipo.
Come abbiamo detto in precedenza, ci sono due tipi di ore blu: vediamole nei dettagli.
L’ora blu mattutina
In questo momento della giornata le città sono tranquille, semi deserte, con pochi veicoli in movimento, con la maggior parte delle luci spente. E’ proprio in questi momenti che si può enfatizzare la luce naturale del cielo, giocando con i suoi contrasti sulle strade e sui palazzi.
E’ proprio in questi momenti che è possibile enfatizzare la bellezza di tutte le architetture cittadine, con il cielo che si staglia in tutti i suoi meravigliosi colori con i suoi riflessi arancioni che iniziano a fare capolino man mano che il sole sorge, rendendo tutto ancora più intimo, magico ed intenso.
L’ora blu serale
L’ora blu serale è l’ora del movimento, dei colori, della vera e propria “vita notturna” di una città. Scattare in questo momento dà l’impressione di una grande città viva, in continuo movimento e in continua evoluzione.
In questo caso si ha tutto l’esatto contrario dell’ora blu mattutina, con tante luci artificiali, tanto colore, tante persone e altrettanti veicoli in movimento. E’ l’ora in cui è possibile effettuare gli scatti con le scie luminose, grazie all’aumento dei tempi di esposizione e in cui si può giocare con i contrasti luminosi tra il cielo e le numerosi luci artificiali.
Consigli per scattare nelle ore blu
Ora che abbiamo esaminato questo fenomeno nelle sue due diverse declinazioni, vediamo come attrezzarci al meglio per scattare in questi due momenti. Il consiglio iniziale è quello di studiare attentamente la zona dove andremo a scattare durante le ore del giorno, così da poter scegliere attentamente la nostra prospettiva e la composizione che vogliamo effettuare, visto che in quelle ore sarà relativamente buio per potersi organizzare e orientare al meglio.
L’altro consiglio è quello di scattare sempre in RAW, così da poter giostrare in postproduzione il bilanciamento del bianco per ottenere l’effetto che più ci piace. Sfrutta aperture del diaframma di almeno f/8 o f/11 per avere tutto a fuoco e per poter usare esposizioni più lunghe senza sovraesporre le zone di luce. Sfrutta tempi di esposizione relativamente più lunghi del solito in base all’effetto che vuoi ottenere (scie luminose, acqua setosa ecc…). Se possibile scatta anche con più esposizioni diverse (utilizzando ovviamente un cavalletto) così da poter magari sovrapporre poi le foto per creare un effetto HDR.