Paul Strand è considerato il padre della fotografia artistica, ovvero colui che ha permesso l’evoluzione espressiva dell’arte fotografica del novecento. L’artista americano, molto dedito alla vita sociale e politica, è stata una figura acuta, colta e diretta, dotata di un grandissimo senso di analisi, uno sperimentatore capace d’interiorizzare tutto ciò che osservava.
Il suo fine creativo è stato quello di carpire e mostrare il lato autentico e genuino della realtà, senza manipolazioni e senza fronzoli. Nelle sue foto, infatti, emergono principalmente l’obiettività e la fedeltà al reale.
La carriera di Paul Strand iniziò seguendo il movimento pittorico in voga in quegli anni. Movimento dal quale, però, prese improvvisamente e bruscamente le distanze anche se non rinunciò ad alcune connotazioni, facilmente osservabili nelle sue fotografie, tipiche del pittoricismo, quali il modo di catturare i paesaggi, l’immobilità, le sfumature poetiche.
E dal movimento pittorico prese spunto anche per i suoi soggetti, prediligendo i paesaggi, senza disdegnare però l’architettura, l’astrattismo e l’umanità in generale.
La tecnica di Stand è una tecnica semplice, pulita, posata, a limite del ripetitivo: i soggetti sono ripresi frontalmente ed occupano l’intera visuale, oltre ad essere mostrati per quello che sono, in quel preciso luogo ed in quel preciso momento senza necessariamente un contesto. Un esempio è “Blind” (1916): la donna cieca, che reca su di sé un cartello che la identifica come tale. E’ un’immagine diretta, reale ma non dura né cinica, in cui Strand non cerca di raccontare la storia o il disagio di questa persona, ma piuttosto intende mostrare la condizione dei portatori di handicap in quell’epoca a New York. Questo è uno dei fini della fotografia di Strand: documentare il mondo, la società e la cultura, come quando collabora con Zavattini al fotolibro “Un paese” che documenta la situazione dell’Italia rurale nel dopoguerra.
Grazie a questo reportage della realtà, Paul divenne uno dei principali esponenti della Straight Photography ovvero la fotografia diretta e precursore della street photography. Paul Strand diede in pratica vita ad una nuova corrente della fotografia moderna in cui si abbandonano i sentimentalismi, gli abbellimenti e ci si concentra sull’essenziale.
Paul Strand nacque nel 1890 a New York. Da giovane, nel 1904, ebbe il suo primo approccio con la fotografia grazie ad una macchina fotografica regalatagli dai genitori. Frequentò la Ethical Cultural High School dove studiò letteratura, salvo poi decidere una strada diversa, ovvero studiare l’arte. Proprio l’amore per l’arte lo portò, al termine degli studi, ad affrontare un lungo viaggio in Europa dove frequentò le gallerie fotografiche (1911) e ebbe modo di entrare in contatto con Stieglitz. In questo periodo Strand iniziò a lavorare come fotografo professionista (sottopagato) e pubblicò il suo primo portfolio con Camera Work., Successivamente espose nella Galleria 291 di Stieglitz (i suoi soggetti principali in questa fase furono paesaggi) e nel 1918 entrònell’esercito per lavorare come tecnico dei raggi X.
Negli anni 20 girò per Manhattan, lavorando nel mondo del cinema, in qualità di cameraman. Nello stesso periodo sposò Rebecca Salinsbury.
Agli inizi degli anni 30 passò all’insegnamento della sua passione, la fotografia. Viaggiò a lungo in Messico e si dedicò alla preparazione e partecipazione di differenti mostre in America. Nel 1932 fondò la Frontier Film di cui ne fece parte fino agli inizi degli 40. Nel 1935 girò Heart of Spain per poi partire alla volta della Russia dove conobbe molti registi e artisti locali.
Nel 1942, come accennato, lasciò la Frontier Film; espose al MOMA e si sposò in seconde nozze con Virginia Stevens. L’abbandono della Frontier Film coincise anche con il ritorno dell’artista al suo primo amore: la fotografia.
Nel 1951 Paul Strand decise di lasciare l’America per la Francia dove si stabilì in via definitiva. Qui si dedicò ad alcune opere come “La Francia di profilo”. Nel 1952 si recò in Italia, a Perugia per un convegno, dove conobbe Zacattini con il quale realizzò il fotolibro “Un paese”. Sempre in questo periodo, Strand si sposò per la terza volta, con Hazel Kingsbury. Per gran parte degli anni 50 si dedicò ai viaggi, ai reportage culturali come “Living Egupt” ed “Outer Hebrides”.
Nel 1967 vinse il premio David Octavius Hill e qualche anno dopo tornò in America per preparare alcune mostre al MOMA. Tornato in Francia, nella sua casa ad Orvead, realizzò il suo ultimo lavoro “The Garden”, prima di morire nel 1976.