Affascinato dai misteri del mare per tutta la sua vita, il fotografo Pierre Carreau ha saputo documentare, nel suo lavoro più che decennale dal nome di AquaViva, la forza e la serenità delle onde del mare.
Nato nei dintorni di Parigi nel 1972 e laureatosi in economia, Pierre Carreau è cresciuto in una famiglia di artisti (fotografi, pittori e scultori), cosa che ha influito sul suo percorso di studi nonché sulle prime attività nel mondo IT. Solo successivamente Pierre è tornato alle origini, diventando un fotografo professionista e focalizzando la propria attenzione sugli sport acquatici (ha realizzato parecchi scatti per riviste specializzate in kite-surf e surf) nonché sul mare e l’acqua. E proprio questo elemento ha permesso a Pierre Carreau di dare vista al suo straordinario lavoro AquaViva, sviluppato negli ultimi tre anni nell’isola caraibica diSt. Barthélemy, dove nel 2004 ci si trasferì insieme alla famiglia: un posto semplicemente perfetto per il tipo di fotografia che aveva in mente.
Le immagini realizzate da Carreau presentano l’acqua e le onde del mare come congelate nel tempo, con un aspetto ai limiti dello scultoreo. Lo stesso Carreau commenta circa il suo lavoro in questo modo: le immagini fotografiche di AquaViva possono talvolta essere percepite come oggetti piuttosto che come rappresentazioni bidimensionali. I giochi di luce che derivano dalla moltitudine di sfaccettature e curve della superficie dell’acqua donano all’immagine una qualità scultorea che esalta il senso di quiete e di potere. Questa rappresentazione simultanea di movimento ed energia cinetica sospesa parallelizza la duplice natura degli oceani e dell’acqua stessa: da la vita ed è pericolosa, è invitante ma temibile, è primordiale e tuttavia in continua evoluzione e sempre rinnovata. Questo effetto plastico di dinamismo in sospensione statica è al tempo cosciente e casuale, ed una visione della rapida genesi di queste immagini è il fatto che l’artista non può assolutamente vedere il lavoro finale al momento della sua nascita.
Il progetto Aquaviva, come accennato, è composto da una serie di scatti esteriormente simili ma differenti di acqua in movimento: nelle infinite ed imprevedibili iterazioni dell’acqua, Carreau cattura e ci offre un apprezzamento sul ruolo fondamentale ed essenziale che essa svolge sul pianeta e nella nostra esistenza. Il dolce aumento della superficie di un’onda catturata in un’immagine può richiamare alla mente gli effetti del ringiovanimento e della purificazione proprie dell’acqua. La brillantezza della luce rifratta attraverso una singola goccia sospesa a mezz’aria fa pensare alla funzione vitale di questo elemento nella nostra vita e nella vita del pianeta. E la posizione in sé, il confine tra il vasto mare e la terraferma, evoca la fase primordiale della prima migrazione della vita.
Per Carreau, l’azione delle onde rivela un fenomeno visivo unico che trasmette un senso del paradosso di potenza e fragilità che esiste in esso. Carreau descrive l’obiettivo del suo lavoro in maniera molto semplice: il suo intento è infatti «trasferire l’energia delle onde a chi le guarda. »Le immagini spesso evocano una gamma di emozioni a seconda dello stato d’animo e la prospettiva dello spettatore, dall’euforia alla calma meditativa. Ciò che è notevole in Aquaviva è l’interazione tra occultamento e rivelazione, presente in ogni sua opera. Un arco d’acqua che sembra essere fotografato in tonalità di grigio in realtà contiene un’enorme quantità di elementi policromi, visibili semplicemente ad un esame più attento.
Alla domanda circa le tecniche impiegate nella realizzazione delle sue opere, Carreau risponde in genere con la reticenza tipica di un mago a cui viene chiesto di rivelare i suoi segreti: né la macchina fotografica, né i tempi di scatto, nè altro sono mai stati resi pubblici dall’artista.
Tutte le immagini di Pierre Carreau (e non solo quelle del progetto AquaViva) possono essere visionate, in alta risoluzione, sul sito dell’artista (linkato poco prima) o direttamente presso la CLIC Gallery di New York City o presso l’isola dove risiede, a St. Barthélemy. Qui di seguito potete ammirare alcuni dei suoi capolavori, in cui l’artista ha letteralmente congelato l’acqua, ben al di la di quanto siamo capaci di fare noi stessi con in nostri strumenti fotografici. E proprio riguardo all’acqua, lo stesso Carreau afferma: “L’acqua è incredibile. Fondamentalmente non ha colore ma attraverso la rifrazione e la riflessione si può catturare l’intero spettro luminoso”.