Nuova puntata del progetto 100 Fotografi, con l’intervista a Marco Pachiega.
Per chi invece fosse interessato a dare un occhio a tutte le interviste realizzate nell’ambito del progetto (o per prenderne parte), vi rimando all’indice dei 100 Fotografi.
Chi sei?
Mi chiamo Marco Pachiega, 1979. Nato in Svizzera, cresciuto in Italia e trasferito da due anni in Spagna a Barcellona.
Cosa usi per la fotografia?
Al momento ho una NIKON D3200, ma sto valutando di salire di livello. Mi piace tirare il collo a questa piccola tutto fare, ma per certa qualità è ora di cambiare. Euro permettendo!
E’ una forma di espressione, oggi molto sfruttata e sottovalutata.
Fotografo fai da te o hai frequentato corsi?
Ho iniziato da autodidatta con una vecchia Agfa analogica dei miei genitori. Messa a fuoco, tempi, diaframma, tutto quello che serve. Poi con l’era digitale ho perso interesse e ho ripreso con un corso base e un progetto europeo di un anno FRAMES. Al momento seguo corsi sul web e pratico parecchio, lavoro permettendo.
Non saprei. Però ho imparato a non mettere a posto la reflex finchè non sono rientrato a casa. Spesso gli scatti migliori sono proprio gli ultimi e quelli fugaci.
Chi è Adams? e Bresson? e Carminati?
Bravissimi fotografi. A mio parere pionieri ed esploratori della luce. Da studiare continuamente.
Uno scatto analogico con la mia Agfa. Un panorama di una vallata. Ricordo d aver usato una lente di un occhiale da sole come filtro! Però la stampa mi è rimasta in Italia! Sigh!
La tua ultima fotografia: vediamola!
Uno scatto preso in strada. Ero attirato dall’uomo vestito tutto di fiori, ma le bolle sopra la testa del turista sono state una sorpresa. La street photography è interessante. Riserva sempre delle belle sorprese inaspettate!
Capolavoro non saprei. Però sono contento di questo scatto. Ricordo che ho corso parecchio per arrivare al punto dove ho scattato, la tempesta arrivava veloce. Ho sudato parecchio ed avevo il fiatone ma ne è valsa la pena. Anche per la fotografia bisogna essere fisicamente preparati ahahah!
Hai una musa ispiratrice?
Forse questa città. Barcellona. Ma spesso mi ispira la musica che ascolto. Amplifica le mie idee e mi fa lavorare bene.
Al momento la paesaggistica mi affascina anche se sto cercando di ampliare la mia espressione con ritratti o documentare storie dove l’uomo è il soggetto principale.
Un’ora per una foto o 10mila foto all’ora?
Uh!! bella domanda. Con i tempi che corrono sarebbe da farne 10mila in un ora. Ma finirebbero nel dimenticatoio. Meglio una all’ora. Dovremmo darci una calmata per certi versi.
Vorrei fotografare tematiche attuali del mondo. Inquinamento, guerre tutto ciò che contraddistingue questa terra. L uomo e le sue azioni.
La foto è fatta in macchina fotografica o al computer?
Nessuna delle due a mio parere. La foto è fatta nel tuo cervello. Inconsciamente abbiamo già un idea. Il territorio, la macchina fotografica e il computer sono degli “strumenti” che ci aiutano e stimolano a produrre le nostre idee o stati d animo. Il pittore, il falegname e chi altri fa lo stesso.
Ho lo zaino pronto, vorrei ripartire.
Qualche suggerimento per i lettori?
Leggere, documentarsi, curiosare e avere sempre un buon lato critico. Positivo. Aiuta sempre confrontarsi anche di fronte ai più grandi artisti.
Dove troviamo i tuoi lavori (links)?