Una delle domande che molti fotografi si pongono è: che prezzo devo fissare per le immagini che metto in vendita, quanto vale un’immagine? E’ molto difficile dare una risposta precisa e puntuale, tant’è che ogni fotografo usa una metodologia differente per giungere al risultato finale. Molti fotografi si basano sull’esperienza, altri invece si basano su quanto fatto da altri…ma esistono delle linee guida da seguire per determinare quanto vale un’immagine al fine di imporre il giusto prezzo?
Imparare dai maestri
E quando parlo di maestri sto pensando ai grandi del passato, quali Pablo Picasso. Su quest’artista gira una storiella molto interessante che probabilmente avrete già letto da qualche parte: Picasso era seduto in un caffè di Parigi quando un ammiratore si avvicinò e chiese se gli avesse fatto un rapido schizzo su un tovagliolo di carta. Picasso si acconsentì gentilmente, eseguì rapidamente il lavoro e riconsegnò il tovagliolo, ma non prima di aver chiesto una somma di denaro piuttosto significativa. L’ammiratore rimase scioccato e chiese: “Ma come può chiedere così tanto? C’è voluto solo un minuto per fare questo disegno”. Picasso rispose: “No, mi ci sono voluti 40 anni”.
Se questa storia è vera o meno è difficile da sapere con certezza, ma è un ottimo punto di vista. La maggior parte delle persone non considera l’esperienza dell’artista. Insieme a questo ci sono molti altri fattori, come la vostra istruzione, il costo delle attrezzature, per non parlare del tempo speso per creare la foto.
L’ammontare dei costi, come vedrete, è una questione complicata e dipende da molti di questi fattori. Sono spesso cose a cui la gente non pensa veramente quando si appresta a determinare quanto vale un’immagine. Molti fotografi semplicemente buttano un prezzo a caso, basato sul nulla. Probabilmente tutti noi, all’inizio della nostra carriera ci siamo comportati in questo modo, ma è un comportamento da correggere quanto prima se non si vuole finire in bancarotta.
Ma quindi, come determinare quanto vale un’immagine? Proviamo a seguire lo schema seguente, ovvero mettiamo sul piatto della bilancia i seguenti aspetti:
Educazione
Dovete prendere in considerazione qualsiasi istruzione che avete fatto per imparare o migliorare la vostra fotografia. Non deve essere necessariamente un’istruzione formale come un diploma universitario, ma qualunque corso, workshop o altro per il quale avete pagato dei soldi.
Facciamo un esempio: una laurea in Belle Arti vi costerà migliaia di euro. Non potrete mai recuperare i soldi investiti sull’istruzione se state quotando i vostri lavori solo 20 euro l’uno: quante foto dovreste vendere per rientrare dell’investimento?!
Che dire di altri corsi brevi che potreste aver fatto, come ad esempio di corsi offerti da Fotografare in Digitale? È necessario tenere a mente quanto costano e quanto tempo avete speso per studiare (il tempo non è gratuito) e aumentare le vostre competenze.
Attrezzatura
Se siete come me, avete speso molto denaro per la vostra attrezzatura fotografica. Ricordate che non dovete considerare solo quello che avete adesso, ma anche tutto quello che avete speso in passato per la fotografia. Ad esempio, quante fotocamere avete avuto? Quanti obiettivi avete acquistato?
Considerate anche tutti i vostri accessori. Pensate alle vostre borse, treppiedi, filtri, schede di memoria, cinghie della fotocamera, ecc. Questi oggetti sono spesso dimenticati, ma tutto si somma nella voce dei costi e dovrebbero quindi sempre essere presi in considerazione quando si valuta il lavoro fotografico.
Tempo
Ogni volta che uscite per scattare foto, quanto tempo trascorrete in campo? Non pensate solo al tempo necessario per scattare una foto. È necessario pensare a quanto lontano si è viaggiato, quanto avete dovuto girare, quanto tempo avete impiegato per raggiungere il luogo dello scatto (in auto? A piedi? In bici?)
Quando si esce per scattare, molti fotografi spendono anche l’intera giornata fuori, per tornare a casa a tarda notte. Durante la giornata, si possono coprire centinaia di chilometri, che significa carburante ed usura dell’auto. Per non parlare del fatto di dover mangiare al ristorante (o similare). Il risultato è che se vendete le vostre immagini dovete considerare anche queste cose, se non volete lavorare in perdita..
Poi cosa succede quando si torna a casa? Le immagini vengono inserite nel computer e quindi elaborate. Sarà diverso per tutti, ma probabilmente passerete da 15 minuti a diverse ore su ogni immagine. Tutto questo tempo dovrebbe essere nuovamente sempre considerato quando si determina quanto vale un’immagine.
Datevi una tariffa oraria: in questo modo sarà molto più semplice calcolare il costo finale. Se dall’uscita fotografica avete ottenuto più immagini da mettere in vendita, questo costo orario (così come carburante e pasti) va spalmato su tutte le immagini.
Edizioni
Se avete intenzione di vendere il vostro lavoro come edizioni limitate, allora il prezzo deve essere commisurato a questa decisione. Quando si esegue una serie limitata di un’immagine, tutte devono essere identiche e numerate, ad esempio 1/10 o 4/10, ecc.
Un’edizione limitata normalmenet varia da 10 a 100 stampe massimo, di più se avete realizzato un vero capolavoro. Tuttavia ricordate che più copie ci sono nell’edizione, più basso sarà il valore di ogni singola copia.
Ricordate ovviamente che una volta esaurita l’edizione limitata (tutte le immagini vendute) non potrete mai più vendere nuovamente quelle immagini che, quindi, devono essere risosse dai vostri “negozi”. Definire un prezzo non è facile ma neppure difficile. Personalmente calcolo il prezzo dell’immagine come se la vendessi normalmente. Moltiplico questo prezzo per il numero di immagini che potrei vendere se fosse sempre acquistabile e quindi divido per il numero delle stampe dell’edizione, moltiplicando per il valore intrinseco di un’edizione limitata.
Facciamo un esempio: se un’immagine la vendo normalmente a 50€ e di media ne venderei 1000 copie, ottengo 50*1000=50.000€/100 copie = 500€. A questo punto, ipotizzando che una edizione limitata fa lievitare almeno del 50% il valore dell’immagine, ho un prezzo finale pari a 500+50% = 750€.
Stampa
La maggior parte di noi sa che è necessario includere il costo della stampa. Se vendete l’immagine dovete assicurarvi che la stampa sia di buona qualità. Stamparlo da soli con una stampante a buon mercato non è mai una buona idea. La maggior parte di queste sbiadirà con il tempo e non ha proprio senso vendere una roba del genere. Assicuratevi quindi di usare un servizio di qualità, in grado di garantire una durata nel tempo delle stampe (ce ne sono tantissimi in giro come questo). E assicuratevi di includere questo costo nella vostra valutazione
Lavorare gratis
Questa può sembrare una buona idea, aiuta a farvi conoscere, ma la realtà è che raramente funziona realmente. Una volta che le persone sanno che possono ottenere immagini da voi gratuitamente allora continueranno ad aspettarsi che le immagini siano gratute. Quando comicerete a prezzare le immagini, semplicemente i clienti andranno da altri fotografi che seguono la stessa tattica. Il che significa che dovreste sempre farvi pagare per le vostre immagini e il vostro lavoro.
Inoltre, non dovreste vendere le vostre immagini sottocosto. Pensate a come state danneggiando l’industria con un comportamento del genere. Nel mondo industriale, chi vende sottocosto non sempre è visto di buon occhio, anzi, il prodotto venduto viene sempre considerato di una qualità non proprio eccelsa. E non credo che abbiate voglia di essere etichettati come un fotografo mediocre…per cui ricordatevi sempre quanto vale un’immagine prima di metterla in vendita.
La prossima volta
Quindi, quando qualcuno vi chiede quanto vale la vostra immagine, pensate a tutte le cose che sono state menzionate in questo articolo.. Ogni volta che si vende una foto si deve capire come si può iniziare a recuperare i costi che avete sostenuto, sempre che non vogliate lavorare per la gloria e non per…mangiare.
Maggiori infomazioni
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