Rodney Smith è un celebre fotografo statunitense, dotato di uno stupefacente talento artistico impiegato per creare dei lavori onirici, suggestivi e senza tempo. Non a caso è uno dei maestri del surrealismo fotografico.
La straordinarietà dell’arte di Rodney Smith è tutta nel ricreare la realtà, nell’utilizzare la fantasia, nel plasmarla trasformandola in un sogno, in una metafora o in una visione.
L’idea di creare una realtà onirica attraverso la macchina fotografica gli arriva da Breton, che a sua volta si ispirò a Freud: alla base di questo surrealismo fotografico vi è la volontà di indagare l’inconscio umano e di cercare la dimensione del sogno nell’epoca moderna. Osservandole meglio, inoltre, si nota come buona parte delle immagini di Rodney Smith è guidata da un altro ispiratore: Magritte.
Le opere di Rodney Smith hanno inoltre ispirato il movimento surreale nato in quel periodo, che nelle immagini di Smith hanno trovato un punto di partenza.
Il metodo di Rodney Smith è semplice, essenziale come la sua fotografia: luce naturale, solo l’attrezzatura indispensabile, l’equilibrio fra natura e uomo nonostante gli insoliti accostamenti, il bianco e nero visto come essenza e come struttura basilare della foto. La fotografia è per Rodney Smith il mezzo con cui andare contro la decadenza, imprimere la bellezza in modo indelebile, esplorare gli oscuri territori dell’inconscio e liberarsi dagli schemi.
L’eleganza, la ricercatezza, la spontaneità, la precisione tecnica e la naturalezza sono i tratti distintivi della fotografia di Rodney Smith che, con questi elementi, crea una perfetta armonia fra reale e surreale.
La bellezza è un altro elemento caratterizzante del fotografo: Rodney la brama, l’insegue, vuole catturarla con il suo obiettivo e renderla immortale. Ma soprattutto vuole usare la bellezza come antidoto allo squallore, alla banalità della società moderna. Gli altri tre elementi costanti della fotografia di Smith sono lo spazio, il tempo e la psicologia: il tempo che prende forma nei soggetti, soggetti che a loro volta galleggiano immobili in uno spazio, uno spazio a sua volta catturato in una prospettiva sovente desueta e destabilizzante. Tutto ciò è espressione dell’inconscio: nonostante ciò la fotografia di Rodney Smith sfugge al tempo, sospesa fra un passato nostalgico ed un futuro romantico, capace di richiamare alla nostra mente un qualcosa di familiare eppure non vissuto allo stesso tempo.
Rodney Smith nacque a Long Island, New York, nel 1947. La vita della sua famiglia ruotò interamente attorno alla moda, in quanto il padre di Rodney fondò l’azienda Anne Klein. Il giovane Smith, però, non fu mai attirato da questo mondo patinato, preferendo gli sudi, in particolare psicologici. Rodney Smith si dedicò, quindi, principalmente allo studio, con l’intento di scoprire i meandri reconditi della realtà, intraprendendo gli studi teologici in Virginia.
Agli inizi degli anni 70 si laureò e successivamente studiò fotografia a Yale, dove ebbe come insegnante uno dei più grandi fotografi contemporanei, Evans, un fotografo che lo instradò nel mondo dell’arte e soprattutto nella fotografia in bianco e nero, ovviamente sempre e soltanto su pellicola fotografica (tutt’ora il fotografo ne fa uso).
Nel 1975 la Fondazione Gerusalemme gli assegnò un fondo per condurre una ricerca in Israele, dove Rodney soggiornò per tre mesi. Il risultato fu il libro “In the Land of Light” che venne pubblicato nel 1983. Terminato questo progetto iniziò la sua carriera di insegnante a Yale.
Fra le altre pubblicazioni del fotografo possiamo ricordare “Il libro di Hat” del 1993, “Il libro dei libri” nel 2005 e “The End” del 2008.
Durante gli anni della sua fulgida carriera, il brillante fotografo ha esposto in Francia, a Singapore, in Svezia e in varie località degli USA. Ha ricevuto anche diversi premi (ben oltre cinquanta) fra cui possiamo ricordare: International Photography Awards (IPA), Communication Arts e Photo District News (PDN). Ha inoltre lavorato per: American Express, BMW, Starbucks, Merrill Lynch, Morgan Stanley e Visa. Ha collaborato con diverse riviste come il The New York Times Magazine, Vanity Fair , Esquire e marchi della moda come Ralph Lauren.
Attualmente Rodney Smith vive a New York con la sua famiglia, ha fondato con la moglie una società di graphic design ed spesso si sposta per tenere dei convegni a Santa Fe e per insegnare fotografia presso la locale univeristà. Molti dei suoi lavori possono essere visualizzati sul suo portfolio online.